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dai GIORNALI di OGGI

LE MISURE DELLA MAGGIORANZA

Il decreto anticrisi è legge

Sì in Aula tra le polemiche

Al Senato il dl anticrisi con la fiducia, poi il varo del Consiglio dei ministri sulle "correzioni"

ROMA - Il Senato ha votato la fiducia al governo e il decreto anti-crisi è legge. Hanno votato a favore PdL e Lega Nord, contrari Udc, IdV e Pd. Al voto non hanno partecipato i due senatori del Movimento per l'Autonomia, Giovanni Pistorio e Vincenzo Oliva.

2009-08-01

Ingegneria Impianti Industriali

Elettrici Antinvendio

ST

DG

Studio Tecnico

Dalessandro Giacomo

SUPPORTO ENGINEERING-ONLINE

 

L'ARGOMENTO DI OGGI

 

 

CORRIERE della SERA

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2009-08-02

le misure: vademecum

Dal ponte sullo Stretto allo scudo fiscale: ecco il piano di rilancio

Un pacchetto di 25 articoli che vale come una manovra

ROMA - Dalle agevolazioni fiscali alle imprese, agli in­centivi economici per chi as­sume; dalla sanatoria per colf e badanti allo scudo fiscale per il rientro dei capitali dal­l’estero; dalla mini-riforma delle procedure di indagine della Corte dei conti, alle nuo­ve norme che regolano l’ac­credito della valuta degli asse­gni, accorciando i tempi a vantaggio dei clienti delle banche. Sono questi alcuni dei contenuti del pacchetto anti-crisi approvato ieri con il combinato del decreto vara­to in via definitiva dal Senato e delle correzioni subito ap­portate a Palazzo Chigi con un altro decreto, per aggirare una nuova lettura del testo al­la Camera.

Si tratta di venticinque arti­coli, centinaia di commi e tantissime norme: quasi una piccola manovra sia per la va­rietà della materia trattata, sia per il valore economico degli interventi. Il gettito complessivo non è stato con­teggiato nel dettaglio. Ma si tratta comunque di somme ingenti. Il solo scudo fiscale, secondo stime prudenti (e non ufficiali) dei tecnici del­l’Agenzia delle entrate, po­trebbe portare al rientro in Italia di almeno 50 miliardi di euro, permettendo al Fisco di incassare così 2,5 miliardi sotto forma di "aliquota sosti­tutiva ". Inoltre i capitali emersi, è questa almeno la speranza del ministro Tre­monti, possono contribuire a finanziare la ripresa economi­ca, anche se c’è il rischio, se­condo alcuni, di alimentare spinte speculative qualora vengano investiti su rendite di posizione piuttosto che su attività produttive. Il decreto anticrisi introduce anche no­vità per la lotta all’evasione: gli ispettori del Fisco potran­no accedere ai dati acquisiti della Banca d’Italia, del­­l’Isvap (che vigila sull’attività delle imprese assicuratrici) e della Consob (l’organismo che vigila sui mercati finan­ziari).

Un’altra misura considera­ta dal governo importante, e non solo dal punto di vista sociale, è la sanatoria di colf e badanti, che tecnicamente consiste in una regolarizza­zione contributiva. Secondo le previsioni delle associazio­ni che operano nel settore, potrebbero aderire almeno 300 mila persone, che emer­gerebbero così dal lavoro ne­ro, portando dunque in futu­ro importanti flussi di soldi sia nelle casse dell’Inps (co­me contributi previdenziali), sia in quelle del fisco (come tassazione sul reddito).

Paolo Foschi

02 agosto 2009

 

 

 

 

Scudo fiscale - Regolarizzare costa il 5%

La norma è stata ritoccata ieri.

E dalla sanatoria sono stati esclusi gli evasori con procedimenti in corso. Per il resto, tutto come secondo la precedente stesura. Dal 15 settembre al 15 aprile sarà possibile rimpatriare o regolarizzare capitali (come immobili, yacht o altri beni) illegalmente detenuti all’estero al massimo da 5 anni. Si pagherà un’imposta pari al 5% del capitale. La sanatoria vale solo per i reati di omessa o infedele dichiarazione.

Corte dei conti - I poteri delle procure contabili

Anche l’intervento sulla Corte dei conti è stato corretto ieri.

Il provvedimento originario prevedeva una limitazione nell’avvio delle indagini e soprattutto, di fatto, bloccava la possibilità di chiedere il danno erariale se non in casi molto limitati. Nell’ultima versione è scritto che le procure contabili possono contestare il danno erariale "a fronte di specifica e concreta notizia di danno", come una sentenza o un atto giudiziario o civile.

Energia - Le competenze dei ministeri

Al ministero dell’Ambiente, con il decreto correttivo, è stata parzialmente restituita la competenza per deliberare sul complesso iter autorizzativo per la realizzazione di nuovi impianti energetici privati e delle reti di distribuzione dell’energia. La stessa competenza è comunque divisa fra vari dicasteri (come Sviluppo economico e Semplificazione normativa) e coinvolge a vario titolo anche gli enti

Colf e badanti - Due mesi per la sanatoria

Partirà il primo settembre la sanatoria per colf e badanti, italiani e stranieri impegnati in nero al 30 giugno 2009 da almeno tre mesi. La domanda di regolarizzazione, che ai clandestini darà diritto di permesso di soggiorno, potrà essere presentata fino al 30 settembre: all’Inps per gli italiani, allo sportello unico per l’immigrazione per gli extracomunitari.

Da pagare un contributo forfettario di 500 euro. Colf e badanti saranno così assunti.

Previdenza - Sale l’età pensionabile

Dal 2015 un automatismo aggancerà l’età pensionabile alle aspettative di vita, sulla base dei dati Istat. Il primo aumento non potrà in ogni caso superare di oltre tre mesi l’età pensionabile a prescindere dall’entità dell’allungamento delle aspettative di vita degli italiani. Dal 2010 inoltre aumenta l’età pensionabile delle dipendenti pubbliche di un anno ogni due, per arrivare alla parificazione con gli uomini nel 2018 (a 65 anni).

L’oro di Bankitalia - Il 6% a carico delle banche

La norma che riguarda la Banca d’Italia non è stata ritoccata nel decreto correttivo. Resta dunque la tassa del 6% sulle plusvalenze realizzate dagli istituti di credito, compresa quella sulle riserve auree di Bankitalia. La tassa però può essere applicata solo su riserve fino a un valore massimo di 300 milioni di euro e l’entrata in vigore è subordinata al parere "non ostativo" della Banca centrale europea.

Credito - Bonifici e assegni più veloci

Dal primo novembre di quest’anno la valuta di bonifici e assegni circolari dovrà essere effettiva entro quattro giorni al massimo dalla data di emissione, cinque per gli assegni bancari. La vecchia commissione di massimo scoperto, trasformata in commissione per il servizio affidamento fondi, non potrà superare in nessun caso lo 0,5% dell’importo dell’affidamento stesso.

Imprese - Sconti fiscali sugli investimenti

Nel pacchetto di misure a favore delle imprese, viene inserita la detassazione degli utili investiti in nuovi macchinari e apparecchiature industriali.

È la cosiddetta Tremonti-ter.

Sconti fiscali poi per aumenti di capitale fino a 500 mila euro. E arriva una moratoria per i debiti nei confronti degli istituti di credito: sarà regolamentata da apposita convenzione da stipulare con l’Associazione bancaria italiana.

Multe - Arriva il condono al 4%

Il decreto introduce anche un mini-condono per le vecchie multe, elevate entro il 31 dicembre del 2004 e non ancora pagate. È previsto comunque il versamento dell’intero importo della sanzione, ma senza interessi e senza spese aggiuntive, anche se bisognerà pagare un interesse del 4% che andrà nelle casse dell’agente di riscossione a titolo di emolumento per l’istruttoria.

Ponte sullo Stretto - Nomine senza automatismi

Il decreto correttivo ha escluso l’automatismo per il quale l’attuale amministratore delegato della società per il Ponte sullo Stretto di Messina sarà nominato commissario.

Resta invariato il finanziamento da 1,3 miliardi per la realizzazione dell’opera. La somma dovrà essere comunque deliberata dal Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica.

 

 

 

 

 

 

 

L’USCITA DALLA CRISI E LA SUA EREDITÀ

Si crescerà a basso regime

Il vocabolario dell’eco­nomia torna a parole gradite: finisce la re­cessione, inizia la ri­presa, il peggio è passato. Dal dicembre 2006, quan­do, quasi inosservato, si ar­restò un principale motore dell’espansione economi­ca mondiale (la bolla im­mobiliare, ossia l’ascesa ir­ragionevole dei prezzi del­le case in America), non è la prima volta che si parla di "uscita dalla crisi". Ma che significato dare a una tale espressione?

Affermare che si è pros­simi al punto in cui l’eco­nomia riprende a crescere è nello stesso tempo azzar­dato e fuori luogo. Azzar­dato perché i cosiddetti punti di svolta sono sem­pre difficili da individuare, e lo sono soprattutto quan­do il convalescente organi­smo economico è talmen­te debole da poter ricadere in catalessi anche per fatti irrilevanti in circostanze normali: le perdite di una banca, la chiusura di un’im­presa, un nuovo scandalo finanziario. Fuori luogo perché interpretando gli at­tuali movimenti dell’eco­nomia come fasi di un ci­clo economico, parlando perciò di recessione e di ri­presa, si fraintende il signi­ficato di ciò che sta avve­nendo. La crisi riguarda la crescita, il debito e la strut­tura dell’economia, non il suo andamento ondoso.

Non possiamo capire il dopo- crisi se non capiamo il prima , che conviene dun­que ricapitolare. La bolla immobiliare aveva spinto l’intero mondo in una cor­sa che pareva senza fine. I proprietari di case credeva­no, soprattutto in Ameri­ca, che i prezzi sarebbero saliti sempre e, credendosi in possesso di una vena au­rifera, s’indebitavano e spendevano. Spendevano per beni fabbricati da ope­rai istruiti e poco pagati di Paesi asiatici, i quali accu­mulavano — in cambio — titoli in dollari emessi in abbondanza dal governo Usa. La finanza si arricchi­va in un giro di denaro in cui i Paesi poveri prestava­no ai ricchi. La percezione del pericolo era offuscata dall’insensata credenza che potesse continuare co­sì, dal mito della razionali­tà del mercato e da inge­gneri finanziari che inven­tavano prodotti e circuiti nei quali il rischio sembra­va scomparire dal sistema come la donna dall’arma­dio del prestigiatore.

Più di una volta, nei pas­sati vent’anni, simili bolle speculative si erano forma­te ed erano poi scoppiate: prima delle case, i titoli hi­gh tech ; prima ancora, il debito dei Paesi emergen­ti. Ma il buio creato dallo spegnersi di un botto veni­va illuminato poco dopo dall’accendersi del succes­sivo e ogni volta si ripren­deva l’andazzo, passando da una bolla a un’altra.

Sarà così anche ora? Commetterebbe un errore chi lo ritenesse possibile o l’auspicasse: sia esso gover­no, banca centrale, impre­sa o famiglia. Uscire dalla crisi significa arrestare la caduta, non però tornare sulla strada che ha portato al baratro.

Quello immobiliare è, dovrebbe essere, il gran bengala, il botto finale. La crisi pone al centro delle preoccupazioni la riduzio­ne del debito, non più la ri­presa del consumo. Certo, la produzione dei Paesi ric­chi cesserà di precipitare e per ciò stesso riprenderà a crescere. Certo, l’econo­mia mondiale dispone di altri motori, dei quali pure converrà parlare. Ma sarà crescita lenta, frenata dalla riluttanza a fare nuovi debi­ti e dalla necessità di ridur­re quelli vecchi. Ci vorran­no anni per smaltire il pas­sato. E tutta l’economia mondiale risentirà del bas­so regime a cui girerà il motore dei Paesi ricchi.

Per la politica economi­ca la vera sfida inizia nel momento della ripresa. Il difficile viene adesso.

Tommaso Padoa Schioppa

02 agosto 2009

 

2009-08-01

LE MISURE DELLA MAGGIORANZA

Il decreto anticrisi è legge

Sì in Aula tra le polemiche

Al Senato il dl anticrisi con la fiducia, poi il varo del Consiglio dei ministri sulle "correzioni"

ROMA - Il Senato ha votato la fiducia al governo e il decreto anti-crisi è legge. Hanno votato a favore PdL e Lega Nord, contrari Udc, IdV e Pd. Al voto non hanno partecipato i due senatori del Movimento per l'Autonomia, Giovanni Pistorio e Vincenzo Oliva.

Un primo ok "preliminare" del governo avrebbe dovuto esserci venerdì mattina, ma è stato rinviato tutto ad oggi, consentendo al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di ricevere insieme i due provvedimenti e promulgarli in maniera contestuale. Per l'Italia dei Valori quello anticrisi è "un decreto brutto e sconclusionato". Uno dei senatori Idv, Stefano Pedica, si è presentato in aula con addosso, rigorosamente sotto la giacca, una maglietta con la scritta "Giorgio non firmare". È la stessa maglia che i parlamentari dell'Italia dei Valori hanno indossato in occasione della manifestazione al Quirinale per chiedere a Napolitano di non firmare il ddl sulle intercettazioni. Questa volta l'invito rivolto al capo dello Stato è a non firmare la promulgazione del decreto anticrisi. Per il Partito democratico "l'iter del decreto ancticrisi si chiude oggi in maniera ridicola e rocambolesca. Dopo due voti di fiducia, uno alla Camera e uno al Senato, questo provvedimento verrà modificato dal governo" ha detto Anna Finocchiaro, accusando l'esecutivo di essersi comportato in modo "approssimativo e pasticcione" al punto che per rispondere ai rilievi arrivati dal capo dello Stato su questioni molto rilevanti (competenze del ministro dell'Ambiente, scudo fiscale, Corte dei Conti) "è costretto a fare marcia indietro". "Ma quello che è più grave in questo provvedimento - continua Finocchiaro - è l'assoluta assenza di una strategia complessiva che sappia rispondere ad una crisi che sta mordendo la nostra economia". Il governo "corregge se stesso ma espropria il Parlamento", secondo il presidente dell’Udc Rocco Buttiglione.

DECRETO CORRETTIVO - Dopo l’ok del Senato al decreto anticrisi, con fiducia e senza modifiche rispetto alla Camera, l’esecutivo si riunirà alle 11 per approvare un nuovo dl con le correzioni su quattro temi: Corte dei Conti, ambiente, scudo fiscale e ponte sullo Stretto di Messina. Non ci sarà, invece, nessun intervento sulla tassa sull’oro, nonostante il parere negativo della Bce: un giudizio che però, essendo "ostativo", in base al decreto neutralizzerebbe l’operazione. Nel nuovo provvedimento il governo punta a ridurre al minimo i correttivi, per evitare che diventi un "vaso di Pandora", suscitando appetiti di vario tipo con il tentativo di infilare nuove ed eterogenee misure. Rischio che però viene solo rimandato a settembre, quando il testo arriverà in Parlamento. In ogni caso, se il decreto entrerà in vigore già dalla prossima settimana, il tempo per l’esame delle Camere sarà breve, perché limitato al solo mese di settembre.

Queste le quattro modifiche del decreto:

CORTE DEI CONTI: si interviene per ridefinire il cosiddetto ’lodo Bernardo’, che introduce norme che depotenziano la magistratura contabile nelle indagini sul danno erariale.

AMBIENTE: torna la possibilità per il ministero guidato da Stefania Prestigiacomo di avere un ruolo, "di concerto" con gli altri dicasteri interessati, nelle procedure per realizzare le grandi opere energetiche e infrastrutturali, comprese le centrali nucleari.

SCUDO FISCALE: arrivano chiarimenti e paletti all’operazione per il rientro dei capitali introdotta alla Camera. In particolare, lo scudo non garantirà alcuna tutela agli evasori che hanno procedimenti in corso e la protezione non sarà applicata ai reati gravi che riguardano il riciclaggio di denaro sporco e la criminalità organizzata.

PONTE MESSINA: si modifica la norma sul ponte sullo Stretto di Messina. In particolare, dovrebbe essere cambiata la parte sulla procedura di nomina di un commissario, chiamato ad approvare gli atti necessari per consentire la ripresa delle attività e l’inizio dei lavori, con l’obiettivo di concludere l’opera entro il 2016.

01 agosto 2009

 

 

 

 

Tassa sull’oro di Bankitalia.

Le preoccupazioni del Colle

Napolitano si aspetta che il premier chiarisca dopo i no della Bce

ROMA - Che senso ha creare inutili frizioni tra Banca d’Italia ed esecutivo? E perché metterci pericolosamente in difficoltà con i nostri partner europei? Erano di questo tenore le domande che il capo dello Stato si poneva ieri, mentre Palazzo Chigi dava gli ultimi ritocchi al decreto che corregge il decreto anticrisi, come chiesto dal Quirinale, in modo da consentire a Napolitano la simultanea ratifica dei due provvedimenti. Prevista già per lunedì.

L’ultimo pressing del Colle, rispecchiato dal doppio interrogativo del presidente della Repubblica, riguarda uno snodo critico ancora irrisolto: la tassazione delle riserve auree di Bankitalia. Una misura sulla quale la Banca Centrale Europea ha già espresso due pareri negativi, senza contare le recriminazioni di Palazzo Koch. Una questione della quale il capo dello Stato ha parlato per due volte con ilministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e anche con il premier Silvio Berlusconi. Il quale a quanto pare gli ha promesso che oggi accompagnerà il varo dei due decreti affidando ai cronisti una "interpretazione autentica" di quel particolare articolo della legge.

Dovrebbe cioè ribadire esplicitamente, in conferenza- stampa, che la norma sulle plusvalenze non sarà applicata nel caso perduri il giudizio "ostativo" di Bruxelles e quello sfavorevole della stessa Banca d’Italia. Ciò che, insomma, neutralizzerebbe l’intera operazione, dalla quale oltretutto si prevede un gettito piuttosto modesto rispetto alle ambizioni del decreto anticrisi. Non superiore, secondo un sommario calcolo, ai 200-300 milioni di euro. Un’assicurazione che avrebbe dovuto essere fatta da Giulio Tremonti nei giorni scorsi. Ma le sue ultime dichiarazioni, a partire da quella che attribuisce "l’oro delle riserve al popolo italiano, ai contribuenti" piuttosto che a Palazzo Koch, non avevano forse quel tono di totale chiarificazione sollecitato dal Quirinale. Un tono tale da cancellare anche le riserve del governatore Mario Draghi.

E, anche se il Tesoro attende un terzo parere in arrivo dalla Banca Centrale Europea (dopo la doppia bocciatura già incassata), questa misura sembra quindi destinata a una vita platonica. Non poteva essere altrimenti, considerati i due paletti alzati dal presidente della Repubblica con la sua moral suasion su questo caso specifico: 1) il rispetto delle direttive europee e degli obblighi comunitari, vincolanti; 2) il rispetto delle prerogative della Banca d’Italia, altrettanto fondamentali.

Tutto sarà risolto dal chiarimento che riterrà di fornire oggi in pubblico Berlusconi. Anzi, di ribadire, al termine di una settimana ad alta tensione tra i due Palazzi del potere. I problemi, come si ricorderà, sono sorti subito dopo il G8 dell’Aquila. Un appuntamento decisivo per l’immagine internazionale del Paese e superato brillantemente dal governo, tanto che Napolitano ha ritenuto di affidare a un colloquio con il Corriere un suo elogio al premier. Ma la coabitazione al vertice dello Stato si è fatta di nuovo difficile sulla legge per le intercettazioni (per la quale il Colle ha ottenuto uno slittamento a settembre) e soprattutto sul decreto anticrisi.

Leggendone il testo durante il passaggio tra la Camera e il Senato, il presidente ha colto diversi aspetti confusi e contraddittori, di vero e proprio disordine legislativo fin dalle formulazioni. Come del resto era stato segnalato da vari fronti politici (non solo dell’opposizione, visti certi malesseri interni alla maggioranza, come quello del ministro per l’Ambiente, Stefania Prestigiacomo), oltre che dal sindacato dei magistrati contabili, preoccupati per le ricadute che avrebbe avuto il capitolo — battezzato "lodo Bernardo", dal nome del suo non celebre proponente — che riduceva drasticamente le competenze della Corte dei Conti, con il rischio di sanatorie a favore dei corrotti nella pubblica amministrazione. Una versione da emendare, spiegò Napolitano al ministro Tremonti. Altrimenti gli sarebbe stato difficile, se non impossibile, promulgare il provvedimento. Perciò ha avvertito il governo, così che ci fossero ancora i tempi per avviare limature e rettifiche ed evitare il rinvio alle Camere della legge.

Marzio Breda

01 agosto 2009

 

 

 

 

FEDERALISMO E PARTITO DEL SUD

Il governo e le sue spine

L’ottimismo e il compiacimen­to con cui il presidente del Consiglio descriverà nei prossimi giorni i primi quattordici mesi del suo governo sono scontati e per certi aspetti compren­sibili. Ma non possono oscurare il fatto che siano bastate poche settimane perché il quadro della poli­tica nazionale si rovescias­se. Il maggiore problema all’ordine del giorno non è più la crisi del Pd (di cui continueremo verosimil­mente a occuparci ancora per parecchio tempo). La questione maggiore è lo stato di salute della mag­gioranza, oggi divisa da dissensi più gravi per la go­vernabilità del Paese di quanto siano i travagli del­l’opposizione. Colpa degli scandali che hanno fatto di Berlusconi, per qualche settimana, il bersaglio pre­ferito di una buona parte della stampa internaziona­le? Credo piuttosto che gli scandali siano stati in que­sta vicenda soprattutto un’occasione e un’aggra­vante.

All’origine dei dissensi vi è il patto che Berlusconi aveva stretto, prima delle elezioni, con il Nord di Bossi e il Sud, vale a dire in particolare la Sicilia di Lombardo. Conoscevamo il prezzo di Bossi. Sapeva­mo che il leader della Lega avrebbe sostenuto Berlu­sconi per ottenere final­mente il federalismo fisca­le. Ma non era chiaro qua­le fosse il prezzo di Lom­bardo. E non era chiaro so­prattutto se l’obiettivo di Bossi fosse compatibile con le condizioni del Sud e le ambizioni della sua classe dirigente. Il federali­smo avrà un senso soltan­to se sarà fiscale, vale a di­re se consentirà alle singo­le regioni di trattenere per sé, con le imposte di cui di­sporranno, una parte mag­giore del reddito prodotto dai loro elettori. Occorrerà naturalmente un fondo di solidarietà per le regioni meno fortunate, ma que­sto fondo sarà sufficiente ed efficace soltanto se il Nord sarà generoso e il Sud capace di affrontare con un diverso stile di go­verno il problema del pro­prio sviluppo. Su questa seconda condizione era le­cito avere molti dubbi.

Quando celebreremo, fra un anno e mezzo, il 150˚ anniversario dell’Unità, non potremo fare a meno di costatare che il Mezzo­giorno rimane, nonostan­te molti tentativi, il grande problema irrisolto dell’Uni­tà nazionale. Sin dal mo­mento in cui il Parlamen­to approvò la legge sul fe­deralismo potevamo quin­di immaginare che il dia­volo, come al solito, si na­scondesse nei dettagli e che le contraddizioni della maggioranza sarebbero di­ventate, prima o dopo, evi­denti.

Gli scandali e la reces­sione hanno bruscamente accelerato questo proces­so. Gli scandali hanno in­debolito Berlusconi e lo hanno costretto a combat­tere in difesa. Il Nord di Bossi e il Sud di Lombardo gli sono fedeli perché non volevano il collasso della maggioranza, ma hanno colto l’occasione per sotto­lineare le loro differenze (penso alle dichiarazioni di Bossi sull’Afghanistan) o per parlare più schietta­mente della ripartizione del denaro pubblico. La re­cessione, d’altro canto, ha costretto Tremonti a strin­gere i cordoni della borsa.

Se il prodotto interno lor­do diminuisce e il gettito fiscale si contrae, il mini­stro dell’Economia di un membro dell’eurozona (i Paesi che fanno parte del mercato unico e, soprattut­to, hanno adottato la mo­neta unica) deve essere "nazionale", non "regio­nale ", deve togliere dena­ro, non darlo.

E’ questa probabilmente la ragione per cui Lombardo ha deciso di anticipare i tempi e di minacciare la costituzione di un partito del sud. Considerato in un’ottica meridionale il denaro non serve soltanto a creare migliori condizioni di sviluppo. Serve anche, e forse soprattutto, a rafforzare quel piedistallo di clientele e di favori che permettono alla classe dirigente di conservare e consolidare il potere.

E’ possibile che Berlusconi riesca ancora una volta a superare queste difficoltà. Lo farà probabilmente secondo il suo stile di governo, vale a dire dando qualche soddisfazione a ciascuno dei questuanti. E sono certo che darà prova anche in questo caso di molta abilità. Ma Tremonti sarà costretto a ricordargli che i conti si fanno anche con Bruxelles e Francoforte. E altri dovranno ricordargli che non si può continuare a parlare di federalismo fiscale senza affrontare contemporaneamente il problema del Sud, vale a dire del denaro di cui ha bisogno e del modo in cui dovrebbe spenderlo.

Sergio Romano

01 agosto 2009

 

 

 

 

 

 

2009-08-02

Francoforte pronta alla battaglia legale. Se arriva

il nuovo tributo, il ricorso alla Corte di Giustizia

Il no della Banca centrale europea

"Quella norma viola il Trattato Ue"

di MASSIMO GIANNINI

Il no della Banca centrale europea "Quella norma viola il Trattato Ue"

Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia e a destra Giulio Tremonti, ministro dell'Economia

"L'oro alla Patria", grida Giulio Tremonti nel malcelato tentativo di allungare le mani sulle riserve auree della Banca d'Italia. "Giù le mani da quell'oro", rispondono all'unisono le autorità monetarie da Via Nazionale e dall'Eurotower di Francoforte. Il conflitto tra il governo italiano e l'Eurosistema delle banche centrali, invece di sciogliersi nel buon senso politico, continua a covare sotto le ceneri dell'irresponsabilità istituzionale.

Berlusconi ha deciso di andare avanti comunque, nonostante i paletti del Quirinale e i veti della Bce. Nel pasticciaccio brutto del decreto anticrisi, l'articolo 14 che introduce l'imposta sulle plusvalenze sull'oro non industriale di società ed enti è un capolavoro di ambiguità e ipocrisia. Il comma 4 prevede che la tassa una tantum sulle disponibilità in oro della Banca d'Italia, per un gettito fissato in 300 milioni di euro, possa essere applicato solo "previo parere non ostativo della Banca centrale europea" e comunque attraverso un decreto non regolamentare del ministero dell'Economia, "su conforme parere della Banca d'Italia". Il premier, con tanto di comunicato ufficiale accluso al decreto, spiega che la norma non si presta così a fraintendimenti: garantisce in ogni caso l'indipendenza istituzionale e finanziaria della Banca centrale.

Messo in questi termini, il caso sembrerebbe risolto. In realtà le cose non stanno così. Banca d'Italia e Bce assistono silenti ma attonite alle mosse del governo. Che senso ha introdurre una Golden Tax inattiva, vincolandone l'applicazione a "un parere non ostativo" che la Bce ha già negato, e a un "conforme parere" che la Banca d'Italia non emetterà mai? Questa, oggi, è la replica che si raccoglie presso le autorità monetarie. La Banca centrale europea ha già formulato ben due pareri, sul tema della tassazione delle plusvalenze sulle riserve auree, che non lasciano margini di dubbio. Il 24 luglio l'Eurotower ha scritto chiaro e tondo che quella forma di imposizione, tanto più se concepita come una tantum, viola l'indipendenza finanziaria e istituzionale della Banca d'Italia. Non solo: nella misura in cui prefigura un gettito con effetto retroattivo, su una plusvalenza non realizzata, da Banca d'Italia a Tesoro, configura una forma di finanziamento monetario al settore pubblico che è palesemente incompatibile con il Trattato di Maastricht. Dunque, è la linea dell'Eurosistema delle banche centrali, non ha senso scrivere una legge in cui si subordina il via libera a questa forma di imposizione fiscale a un "parere non ostativo della Bce", perché a invalidare alla radice una misura del genere non è un verdetto specifico di un'istituzione europea, ma una "grundnorm" del diritto costituzionale comunitario.

Per questo, adesso, tra Eurotower e Palazzo Koch si registra un preoccupato stupore per la scelta fatta da Berlusconi e Tremonti. Bce e Banca d'Italia non hanno nulla da aggiungere a quanto già non sia stato scritto negli atti ufficiali diffusi fino ad oggi. Non ci sono altri pareri da esprimere, perché quelli già espressi dicono tutto. La Golden Tax è illegittima, punto e basta. Se poi il governo italiano, per ragioni di strategia interna o di tattica comunitaria, deciderà di andare avanti lo stesso con la tassazione, se ne assumerà fino in fondo la responsabilità, e si metterà in moto la fisiologica dialettica istituzionale di "check and balance". Sul piano interno, il presidente della Repubblica Napolitano valuterà nelle prossime ore se il nuovo decreto anticrisi, così formulato e corredato dal comunicato di Palazzo Chigi, risponde ai requisiti di legittimità richiesti dalla Costituzione italiana. Sul piano comunitario, pare evidente e scontato che la Bce non esiterà a far ricorso alla Corte di Giustizia del Lussemburgo, ai sensi dell'articolo 230 del Trattato europeo.

La domanda che rimbalza tra Roma e Francoforte è la seguente: a chi giova, questa sfida agli equilibri istituzionali, in un momento di crisi economico-finanziaria ancora così acuta? E perché accentuare le tensioni, quando sul piatto della bilancia ci sono solo 300 milioni di gettito? Tremonti, con la consueta logica del bastone e carota, alterna minacce populiste e aperture riformiste. Da un lato dice "quell'oro è del popolo, non di Via Nazionale" (e qui, per inciso, si potrebbe chiosare: se è del popolo, e lo vuoi colpire con una nuova imposta, stai facendo pagare più tasse agli italiani, contraddicendo uno dei dogmi della tua ideologia politico-economica).

Dall'altro aggiunge "se ci saranno spazi per attivare la norma sull'oro senza forzature, c'è la possibilità di raccogliere fondi contro la crisi anche da lì". Dunque, ancora una volta, qual è il vero volto del ministro dell'Economia? Quello che intima o quello che dialoga? E un modestissimo "tesoretto" da 300 milioni di euro vale uno scontro istituzionale di portata globale? A Palazzo Koch e all'Eurotower si fa fatica a capire. C'è una possibile spiegazione nazionale. E' probabile che Tremonti abbia voluto tenere ancora carica la pistola della Golden Tax sulla tempia del governatore per non abbassare la guardia nel duello sotterraneo e strisciante, che lo induce a vedere in Mario Draghi un potenziale competitore politico, più che un naturale interlocutore economico. Ma c'è anche una possibile spiegazione sovra-nazionale. E' probabile che Tremonti voglia ritagliarsi il ruolo di capofila di un fronte inter-governativo europeo che, in nome del popolo che vota, punti a sottrarre legittimità (e quindi sovranità) alle tecnocrazie di Bruxelles e di Francoforte.

In questo scenario il governo italiano, con la sua norma sull'oro, inattiva ma attivabile, cercherebbe prima o poi di aprire una falla, nella quale si potrebbero inserire anche le altre cancellerie. Con l'obiettivo di rimettere in discussione il primato delle banche centrali, e in prospettiva gli equilibri stessi del Trattato Ue. Con il Cavaliere potrebbe essere schierato su questa linea Sarkozy, forse Zapatero e qualche altro primo ministro dell'Europa centro-orientale. Non la Merkel, visto che in Germania un analogo tentativo di rimettere in gioco le riserve auree è stato respinto senza appello dalla Bundesbank. Ma in ogni caso, se questa fosse la scommessa di Roma, sarebbe comunque ad altissimo rischio. Come già accadde nella legislatura 2001-2006, gli italiani tornerebbero a riproporsi alla comunità internazionale con la consueta, squalificante immagine di sempre: i soliti furbi. E in ogni caso, si dovrebbe passare comunque per uno strappo istituzionale con la Bce, e per un contenzioso costituzionale con la Corte di Giustizia.

Quello che ci si chiede, e non solo lungo l'asse Roma-Francoforte, è molto semplice. Se l'Italia va avanti sulla Golden Tax, rischia una procedura d'infrazione alla Ue e una condanna a Lussemburgo. Un presidente del Consiglio come Berlusconi, già così screditato dalle sue avventure personali, può far pagare al suo Paese anche il "supplemento" di un danno politico così devastante?

m. gianninirepubblica. it

(2 agosto 2009)

 

 

 

IL COMMENTO

Allarme rosso

l'Italia si sfascia

di EUGENIO SCALFARI

LE NOTIZIE sono tante ed emergono da vari fronti, ma il loro senso si racchiude in tre parole: implosione, disfacimento, secessione. Tre parole che non riguardano soltanto il governo, i partiti, l'economia, la scuola, il federalismo, l'immigrazione, la sicurezza, il Mezzogiorno, le mafie, ma riguardano l'intero sistema-paese. Riguardano l'Italia. Riguardano le istituzioni e lo Stato.

Credo sia il momento di lanciare l'allarme rosso perché i segnali sono univoci: l'Italia, lo Stato italiano sono a rischio di implodere e non è uno scenario collocato in un futuro sia pur prossimo, ma già visibilmente in corso.

Bombe a orologeria brillano una dopo l'altra. Alcune sono già esplose. Se le altre non saranno subito disinnescate, se non avrà inizio subito un'inversione virtuosa, tra qualche mese la conflagrazione sarà generale. Stiamo ballando sull'orlo di un vulcano e pochissimi se ne rendono conto. Tra quei pochissimi c'è sicuramente il Capo dello Stato. Se dovessi fare altri nomi significativi sarei molto imbarazzato. Il solo dato confortante è l'esistenza d'una massa cospicua di persone che percepiscono questa situazione di gravissima crisi e vorrebbero contribuire a spegnere gli incendi già appiccati e impedire che i focolai dilaghino; ma non hanno strumenti, non hanno punti di riferimento, hanno perso la fiducia o non sanno su chi riporla.

Questa massa di persone, al di là degli schieramenti, della condizione sociale, della geografia, rappresenta un deposito di energie potenziali prezioso, ma purtroppo inerte; un esercito di riserva che nessuno è in grado di schierare; una sorta di vecchia e giovane guardia che se entrasse in linea oggi potrebbe capovolgere gli esiti di questa deriva. Sarebbe un miracolo. Io non credo nei miracoli ma in questo ancora ci spero.

* * *

Citerò un esempio dell'implosione in corso, tra i tanti che si possono fare: la penosa vicenda del decreto legge anticrisi che si è conclusa ieri dopo settimane e giorni di reiterati strappi istituzionali e costituzionali.

Il governo emana un decreto che contiene misure urgenti per fronteggiare la crisi economica. Il presidente della Repubblica, al quale non compete di esaminare il merito di quelle misure ma soltanto la loro urgenza, ravvisa che questo requisito esiste e ne autorizza la presentazione in Parlamento. Il provvedimento di conversione del decreto, che deve compiersi entro 60 giorni, inizia alla Camera dei deputati. Le competenti commissioni lo esaminano ma mentre l'esame è già in corso cominciano a piovere emendamenti di estrema importanza presentati dal governo, sicché la materia da esaminare cambia in continuazione sotto gli occhi dei deputati e del presidente della Camera.

Vengono introdotte norme su questioni di grande rilievo tra le quali lo scudo fiscale, la sanatoria per le badanti, spostamenti di risorse e di spese da un capitolo di bilancio ad un altro ed infine un complesso di norme che di fatto tolgono alla Corte dei Conti i poteri effettivi di indagine dei quali dispone.

La pioggia degli emendamenti è talmente copiosa da trasformare il decreto in una sorta di "passe-partout" senza alcun riguardo né all'omogeneità delle norme né alla loro urgenza. La lista degli articoli, dei commi e degli allegati si allarga a dismisura. Il presidente della Camera cerca di arginare quel diluvio ma riesce solo ad aprire un ombrellino bucherellato.

Alla fine, dopo l'ultimo emendamento inserito mezz'ora prima, il decreto va al voto su cui il governo ha posto la fiducia e passa con una stentata maggioranza, molto minore di quella di cui il governo dispone sulla carta.

A questo punto il Capo dello Stato convoca al Quirinale il ministro Tremonti, autore del decreto e di gran parte degli emendamenti che l'hanno trasformato, e in un colloquio di tre ore gli segnala una serie di punti istituzionalmente e costituzionalmente irricevibili. Si augura che il Senato in seconda lettura li emendi, fa capire che in caso contrario rinvierà il decreto alle Camere per un secondo esame come la Costituzione gli dà il potere di fare.

Tremonti ascolta, discute, controbatte; alla fine si impegna ad emendare il decreto. Ma poco dopo fa sapere che le correzioni suggerite da Napolitano non avverranno in Senato dove invece il decreto sarà approvato e convertito in legge con (ennesimo) voto di fiducia senza cambiare una sola virgola. La correzione avverrà subito dopo attraverso un decreto-bis (anch'esso da convertire in legge) che modificherà la legge appena approvata.

Una procedura macchinosa al limite della Costituzionalità, voluta dal governo per un solo ma decisivo motivo: il timore che la maggioranza al Senato si sfaldi e la legge affondi. Con un nuovo decreto ci saranno invece altri due mesi di tempo.

Il Capo dello Stato accetta questa procedura (che ha un precedente che può giustificarla) ma mette una condizione: il nuovo decreto dovrà essere emesso un minuto dopo il passaggio del vecchio decreto al Senato. Napolitano firmerà contemporaneamente la promulgazione della legge e il decreto-bis che la modifica, che è quanto finalmente è avvenuto ieri.

Ho motivo di pensare che il presidente della Repubblica avrebbe di gran lunga preferito che gli emendamenti da lui sollecitati fossero decisi dal Senato. Ma ho anche motivo di pensare che a Napolitano stesse più a cuore che la legge fosse emendata piuttosto che la procedura per ottenere quel risultato.

La morale che emerge da questa penosa vicenda è la seguente: il governo se ne infischia della Costituzione ed anzi opera in tutte le occasioni per svuotarla usando strumenti di urgenza anche dove l'urgenza non c'è e usandoli in modo da scavalcare filtri ed ostacoli. Si è arrivati al punto che una norma di legge fiscale, quella sul pagamento delle imposte da parte dei terremotati dell'Aquila, sia stata emendata con una circolare della Protezione civile anziché con un provvedimento legislativo perché il governo non si fida più della sua maggioranza se non vincolandola con il voto di fiducia. Questo è solo un esempio che dimostra il marasma istituzionale in cui ci troviamo.

* * *

La Lega nord è perfettamente consapevole di questo marasma come del resto lo siamo tutti. Ma la Lega non ne è affatto allarmata, anzi lo desidera. La Lega è un piromane che attizza l'incendio. Per mimetismo è spuntato un altro piromane in Sicilia. Se la Lega incendia anche la Sicilia incendierà. Se il governo si schiera con il leghismo di Bossi e di Tremonti, anche i siciliani adotteranno il metodo del ricatto e frantumeranno la maggioranza.

Per evitare (per ora) l'incendio generale Berlusconi sgancia a Palermo quattro miliardi e (per ora) il leghismo siciliano rinfodera le armi. Quei 4 miliardi in realtà sono finti, prelevati da risorse già destinate alla Sicilia ma bloccate. Semplicemente sono state sbloccate anche se la cassa non ci sarà fino al 2010.

A questo punto entrano in fibrillazione la Calabria, la Basilicata, la Puglia. Ma anche la Liguria, il Veneto, il Piemonte. Perché la Sicilia sì e gli altri no?

Berlusconi promette un piano Marshall per il Sud ma se ne riparlerà a settembre e i fondi comunque sono sempre quelli già stanziati ma non disponibili. La cassa ci sarà, a dio piacendo, tra il 2010 e il 2013. Intanto la secessione silenziosa della Lega va avanti.

* * *

L'esercito italiano è un'espressione "nazionale" e come tale si dà carico di rappresentare il paese nei luoghi dove la pace è minacciata dal terrorismo o da altre emergenze. Ma alla Lega nulla importa che l'Italia sia presente come Stato e chiede il ritiro da tutte le missioni all'estero. Meglio impiegare i soldati per spazzare i rifiuti e per impedire gli sbarchi dei migranti.

La scuola ha una missione culturale nazionale ma la Lega se ne infischia anzi non le piace affatto. Comincia col chiedere un esame di dialetto per i docenti destinati al nord, poi ripiega (ripiega?) su la nascita dei docenti nel territorio e su un esame di abilitazione per la storia e il linguaggio locale. Il ministro Gelmini acconsente.

La Lega non vuole l'integrazione degli immigrati regolari e cerca di seminarla di ostacoli. Sapete, cari lettori, quanti sono oggi gli immigrati regolari? Sono ormai cinque milioni, una massa di persone eguale agli abitanti del Lazio. Ma non si fermeranno qui. Fanno figli, chiamano a raggiungerli altri membri della famiglia, pagano tasse, reclamano diritti. Quale politica si farà per integrare questo flusso? Quanto costerà? Quanto renderà? Nessuno se ne preoccupa. Così il federalismo. Così la Sanità. Quanto costerà il federalismo? Tremonti non dà cifre perché non le ha. Il costo del federalismo è come il budino: sapremo qual è solo dopo averlo mangiato. Intanto si procede alla cieca perché così vuole la Lega e così vuole Berlusconi che è sotto ricatto: se la Lega lo lasciasse cadrebbe il giorno dopo, anzi quel giorno stesso. Questa è l'implosione, il disfacimento, la secessione silenziosa. Questo è l'allarme rosso che è necessario lanciare.

P. S. Ho chiesto domenica scorsa che fine avessero fatto i 35 miliardi di maggiori spese ordinarie fatte dal governo senza che se ne conosca la destinazione e il perché. Ovviamente il ministro dell'Economia non ha risposto. Né, nelle sedi istituzionali, è stato incalzato a rispondere. Ha risposto sulle minori entrate ma non sullo sfondamento sorprendente della spesa ordinaria.

Mi permetto di domandare a Casini, a Franceschini, a Bersani, a Di Pietro, a Ferrero: a voi non interessa sapere perché uno sfondamento così sorprendente è avvenuto? La più pesante manovra finanziaria degli ultimi vent'anni fu quella fatta da Giuliano Amato nel 1992: novantamila miliardi di lire. Lo sfondamento della spesa di quest'anno (35 miliardi di euro) è pari a 70 mila miliardi di lire. Nessuno è interessato a capire in quale buco nero e perché sono finiti?

(2 agosto 2009)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2009-08-01

Roma, 11:04

DL ANTICRISI: GOVERNO INCASSA FIDUCIA SENATO, E' LEGGE

Con 166 si', 109 no nessun astenuto l'Aula del Senato da' la fiducia al governo sul dl anticrisi che diventa legge. I senatori votanti 275, maggiorabnza richiesta 138, i si' 166, 109 i no.

L'UNITA'

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http://www.unita.it

2009-08-02

L'attacco del governo alla Corte dei Conti. Il presidente: "Sventato, ma..."

di Bianca Di Giovanni

Soddisfatti sì, ma con molta cautela". Angelo Buscema, presidente dell’Associazione magistrati della Corte dei Conti, non si abbandona al trionfalismo. Anche se i "paletti" indicati dai giudici contabili sono stati tutti rispettati nel decreto correttivo. Il fatto è che questo è un altro decreto, "e va convertito... Dobbiamo essere vigili".

Si aspetta un altro blitz?

"Non mi aspetto nulla, ma siccome il Parlamento è sovrano, le istanze che oggi sono state bloccate si ripresenteranno domani".

Come giudica il correttivo?

"I punti che abbiamo segnalato sono stati corretti, almeno stando al testo che leggiamo oggi. Eliminata la nullità degli atti istruttori, eliminata anche la disposizione sul dolo e colpa grave per l’avvio dell’indagine. Con queste disposizioni si possono fare indagini a tappeto (nella vecchia versione non si poteva, ndr9, l’unica cosa che è rimasta è la notizia qualificata, circostanziata e documentata, cioè non bastano più voci generiche. La cosa più importante, comunque, è che non saltano gli atti istruttori già avviati: è eliminato l’effetto retroattivo. Questa era la lesione più grave. È eliminata la limitazione alla risarcibilità degli enti del parastato. Ultima cosa: la Corte mantiene la piena giurisdizione di responsabilità nei confronti di coloro che sono legati al rapporto di pubblico servizio".

Che effetti avranno le nuove norme?

"Non siamo ancora in grado di dirlo: non sappiamo quante indagini sono partite in base a notizie circostanziate".

Potrebbero esserci degli stop?

"Sì, ma sulla carta non possiamo valutarlo: dobbiamo vederlo concretamente".

Tremonti parla di centinaia di inchieste sul suo ministero, con il rischio di blocco dell’attività.

"La questione non va posta in questi termini. Le istruttorie aperte riguardano soprattutto le consulenze avviate negli anni scorsi da diversi governi. Ma questo non vuol dire che ci sono state condanne".

È vero che i dirigenti oggi sono più responsabilizzati? Forse Tremonti si è preoccupato per loro...

"Sì, sia la manovra che i decreti Brunetta hanno responsabilizzato di più la dirigenza, che oggi si trova più esposta. Che il ministro abbia agito sull’onda di questo, francamente non glielo so dire. La Corte punta a far funzionare la pubblica amministrazione, non certo a bloccarla".

Spesso la Corte si ritrova nel mirino. Forse qualcosa da rivedere c’è?

"Questo è sicuro, noi non siamo arroccati in una torre d’avorio. Ma obiettiamo che non si faccia a colpi di emendamenti, con decreti legge, ma con un intervento organico da discutere con pacatezza".

02 agosto 2009

 

 

 

 

Le mani di Tremonti sull'oro di Bankitalia. La Bce dice no

La Bce e anche la Banca d'Italia si preparano alla battaglia contro la norma ad hoc contenuta nel decreto "rivisto e corretto" varato dal governo tra le proteste, quello che permette di tassare le disponibilità in oro della Banca d'Italia. Ieri Berlusconi, dopo le sollecitazioni di napolitano, ha precisatop il senso dell'articolo in questione, aggiungendo che nessuna tassa verrebbe imposta contro il parere contrario della Bce e della stessa bankitalia. Un lavoro di diplomazia del tutto inutile, visto che si sa già che i soggetti interessati sono contrari. Come contrario è il Quirinale e l'opposizione. Allora perchè Tremonti e Berlusconi continuano la guerra di nervi con Bankitalia?

La Banca centrale europea ha già formulato due pareri sul tema della tassazione delle plusvalenze sulle riserve auree, che non lasciano margini di dubbio. Pochi giorni fa l'Eurotower ha scritto che quella forma di imposizione, tanto più nella forma di una tantum, viola l'indipendenza finanziaria e istituzionale della Banca d'Italia. In più, poichè la norma prefigura un gettito retroattivo, potrebbe apparire come una forma di finanziamento monetario al settore pubblico. Che è contrario al Trattato di Maastricht.

Quindi la Golden Tax ideata da Tremonti al grido dell'oro appartiene al popolo italiano, è illegittima, e difficilmente verrà applicata perchè è scontato che la Bce non esiterà a far ricorso alla Corte di Giustizia del Lussemburgo, ai sensi dell'articolo 230 del Trattato europeo. Senza contare che Napolitano non ha alcuna intenzione di avallare scippi alla Banca d'Italia e tantomeno guerre di nervi contro Draghi, mascherate da misure anticrisi.

Sulle ragioni di questa forzatura del governo non ci sono dubbi, per gli osservatori più attenti. Tremonti tiene sotto minaccia il Governatore che è da tempo diventato un competitore possibile dello stesso ministro. Poi c'è la solita filosofia antieuropeista di Tremonti e della destra più o meno leghista, ma sicuramente berlusconiana, che tende a ridurre potere e legittimità, sempre in nome del popolo, alle odiate tecnocrazie di Bruxelles e di Francoforte. Quelle che ci tengono a galla contro la crisi. La norma sembra la conferma dell'assunto dell'opposizione: un decreto nato male, concepito in fretta, puramente demagogico. Tanto per dire agli italiani: "Andate tranquilli in vacanza, c'è Berlusconi al timone". Peccato che la barca sia in secca.

 

02 agosto 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

2009-08-01

Le correzioni, le norme approvate in senato e le modifiche del Cdm

Queste, in sintesi, alcune delle norme del maxiemendamento corretto dal governo stesso.

Scudo fiscale

Nel testo del maxi-emendamento approvato in senato si spiega che sarà possibile rimpatriare patrimoni esportati illegalmente fuori dalla ue o regolarizzarli se si tratta di paesi europei o paesi aderenti allo spazio economico dell'europa.

I procedimenti in corso per fuoriuscita dei capitali all'estero non saranno fermati dallo scudo fiscale previsto dal decreto anti-crisi. L'esclusione dallo scudo riguarda i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge. Spiega invece il decreto correttivo approvato immediatamente dopo, in seguito ai richiami del Colle, in Consiglio dei ministri.

Autorizzazioni per le centrali nucleari

Nel testo approvato in senato non c'è nessun riferimento al ruolo del ministero dell'Ambiente. Nel testo correttivo si legge che il ministero presieduto da Stefania Prestigiacomo concorrerà, di concerto con il ministero delle Infrastrutture e con quello della Semplificazione, all'autorizzazione per le nuove centrali energetiche. In tal modo, sottolinea la relazione tecnica che accompagna il decreto, si esplicita "un principio di massima condivisione delle relative decisioni, benchè fosse già previsto che fossero rimesse al Consiglio dei ministri nella sua collegialità".

Corte dei Conti

Modificata anche la parte relativa alla Corte dei Conti. Il nuovo dl, secondo il testo distribuito dal ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, prevede che "le procure della Corte dei conti possono iniziare l'attività istruttoria ai fini dell'esercizio dell'azione di danno erariale a fronte di specifica e concreta notizia di danno, fatte salve le fattispecie direttamente sanzionate dalla legge". Inoltre, per quanto concerne il danno di immagine, il dl nella sua "relazione illustrativa" chiarisce che "il corso della prescrizione dell'eventuale illecito contabile resta sospeso fino alla conclusione del procedimento penale".

Bankitalia

Resta la tassa sull'oro. Il decreto correttivo al provvedimento anticrisi, come era stato annunciato dal governo, non modifica la norma sull'imposizione sulle riserve auree di Bankitalia e delle altre banche. Ma il premier stesso si precipita ad assicurare: "È evidente che, nella lettera e nello spirito, la norma è pienamente rispettosa dell'indipendenza istituzionale e finanziaria della Banca d'Italia e del tutto coerente con i principi del Trattato e del sistema europeo delle Banche Centrali".

01 agosto 2009

 

 

 

 

 

Via libera tra le proteste al decreto anti-crisi. Il governo mette la fiducia sul testo che si appresta a cambiare

Il Senato ha votato la fiducia al governo e il decreto anti-crisi è legge. Hanno votato a favore PdL e Lega Nord, contrari Udc, IdV e Pd. Al voto non ha partecipato il Movimento per l'Autonomia. Ma ora che il decreto è approvato le modifiche richieste dal Colle dovrebbero immediatamente approdare in Consiglio dei ministri, che si riunirà questa mattina stessa.

Intanto nell'aula, il voto è l'occasione di nuove critiche al governo. "L'iter di questo decreto si chiude oggi in maniera ridicola e rocambolesca. Dopo due voti di fiducia, uno alla Camera e uno al Senato, questo provvedimento verrà modificato dal governo", stigmatizza il momento la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro.

Il senatore dell'Idv Stefano Pedica distribuisce ai giornalisti magliette di protesta con su scritto: "Giorgio non firmare". Si allontanano dall'aula i due senatori dell'Mpa Giovanni Pistorio e Vincenzo Oliva. "Attendiamo he il governo proponga un piano serio di rilancio, strutturale per il Mezzogiorno: in quel caso, possiamo modificare il nostro atteggiamento e dare la fiducia al governo ma oggi non parteciperemo alla votazione", spiega Pistorio. Protesta anche il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione: "Il governo tocca limiti traficomici, corregge se stesso ma espropria il Parlamento: farebbe meglio ad ascoltarlo", dice il vicepresidente della Camera: "La Costituzione è cambiata - prosegue - e non ce ne siamo accorti. Il governo ha annullato il ruolo del Parlamento".

01 agosto 2009

 

 

 

Via libera tra le proteste al decreto anti-crisi. Il governo: prima la fiducia, poi i cambiameni

Il Senato ha appena votato la fiducia al governo. Ed ecco che il governo stesso corregge le misure anti-crisi appena approvate dal senato. Pochi minuti di distanza tra il via libera in senato e le correzioni al testo stesso approvato in senato. Nell'Aula di Palazzo Madama il voto si chiude, tra le proteste, dopo le 11, alle 11 e 20 il Consiglio dei ministri licenzia già le modifiche. Mai legge durò meno di così.

Tra le novità varate dal consiglio dei ministri, dopo i richiami del presidente della Repubblica, quella sullo scudo fiscale. I procedimenti in corso per fuoriuscita dei capitali all'estero non saranno fermati dallo scudo fiscale previsto dal decreto anti-cris. L'esclusione dallo scudo riguarda i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge.

Modificata anche la parte relativa alla Corte dei Conti. Il nuovo dl, secondo il testo distribuito dal ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, prevede che "le procure della Corte dei conti possono iniziare l'attività istruttoria ai fini dell'esercizio dell'azione di danno erariale a fronte di specifica e concreta notizia di danno, fatte salve le fattispecie direttamente sanzionate dalla legge". Inoltre, per quanto concerne il danno di immagine, il dl nella sua "relazione illustrativa" chiarisce che "il corso della prescrizione dell'eventuale illecito contabile resta sospeso fino alla conclusione del procedimento penale".

E ancora, sul nucleare. Il ministero dell'Ambiente, inizialmente bypassato dalle norme anti-crisi, concorrerà, di concerto con il ministero delle Infrastrutture e con quello della Semplificazione, all'autorizzazione per le nuove centrali energetiche. In tal modo, sottolinea la relazione tecnica che accompagna il decreto, si esplicita "un principio di massima condivisione delle relative decisioni, benchè fosse già previsto che fossero rimesse al Consiglio dei ministri nella sua collegialità ".

Resta la tassa sull'oro. Il decreto correttivo al provvedimento anticrisi, come era stato annunciato dal governo, non modifica la norma sull'imposizione sulle riserve auree di Bankitalia e delle altre banche. Ma il premier stesso si precipita ad assicurare: "È evidente che, nella lettera e nello spirito, la norma è pienamente rispettosa dell'indipendenza istituzionale e finanziaria della Banca d'Italia e del tutto coerente con i principi del Trattato e del sistema europeo delle Banche Centrali".

Sparisce la norma per cui l'attuale amministratore delegato della società Stretto di Messina Piero Ciucci venga nominato commissario straordinario per il ponte sullo Stretto. La nuova norma, infatti, non fa più riferimento a Ciucci, ma dice genericamente che dovrà essere nominato "un commissario".

Nella nota di Palazzo Chigi si legge che il Cdm è durato dieci minuti e che le modifiche introdotte "sono finalizzate a superare in via definitiva possibili dubbi interpretativi".

Cambiamenti già pronti mentre nell'Aula del Senato va in scena l'ennesima richiesta di fiducia da parte del governo. A favore PdL e Lega Nord, contrari Udc, IdV e Pd. Al voto non ha partecipato il Movimento per l'Autonomia. "L'iter di questo decreto si chiude oggi in maniera ridicola e rocambolesca. Dopo due voti di fiducia, uno alla Camera e uno al Senato, questo provvedimento verrà modificato dal governo", stigmatizza il momento la capogruppo del Pd Anna Finocchiaro.

Il senatore dell'Idv Stefano Pedica distribuisce ai giornalisti magliette di protesta con su scritto: "Giorgio non firmare". Si allontanano dall'aula i due senatori dell'Mpa Giovanni Pistorio e Vincenzo Oliva. "Attendiamo he il governo proponga un piano serio di rilancio, strutturale per il Mezzogiorno: in quel caso, possiamo modificare il nostro atteggiamento e dare la fiducia al governo ma oggi non parteciperemo alla votazione", spiega Pistorio. Protesta anche il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione: "Il governo tocca limiti traficomici, corregge se stesso ma espropria il Parlamento: farebbe meglio ad ascoltarlo", dice il vicepresidente della Camera: "La Costituzione è cambiata - prosegue - e non ce ne siamo accorti. Il governo ha annullato il ruolo del Parlamento".

Dallo scudo fiscale all'aumento dell'età pensionabile per le donne nella pubblica amministrazione. Dalla 'Tremonti ter' sui macchinari alla moratoria dei crediti banche-pmi fino agli sgravi per l'incremento del capitale delle imprese. E ancora: la regolarizzazione di colf e badanti che, con il nuovo reato di clandestinità introdotto dalla legge sulla sicurezza, rischierebbero l'espulsione. E le contestatissime norme sulla Corte dei conti e sulle competenze del ministero dell'Ambiente. Poi corrette dal decreto varato, pochi minuti dopo, dal consiglio dei ministri.

Queste, in sintesi, alcune delle norme del maxiemendamento corretto dal governo stesso.

Scudo fiscale: sarà possibile rimpatriare patrimoni esportati illegalmente fuori dalla ue o regolarizzarli se si tratta di paesi europei o paesi aderenti allo spazio economico dell'europa.

Pensioni, finestre in uscita spostate: una stretta che partirà dal primo gennaio 2015 e prevede un aumento dell'età pensionabile fino a 3 mesi in relazione all'allungamento delle aspettative di vita.

Donne in pensione a 65 anni: dal 2010 l'innalzamento sarà fatto nella misura di un anno ogni due e raggiungerà quota 65 anni nel 2018.

Badanti e colf: regolarizzazione per circa 300 mila lavoratori stranieri e non (italiani, comunitari ed extra comunitari) che lavorano per le famiglie italiane. per avviare la procedura il datore di lavoro dovrà pagare un contributo forfetario di 500 euro. Per assumere una colf occorrerà dimostrare un reddito minimo di 20 mila euro per i single e di 25 mila per i nuclei familiari. Per regolarizzare una badante bisognerà presentare un certificato medico attestante la malattia o la disabilità della persona assistita. Gli irregolari per cui si avvia la regolarizzazione non possono essere espulsi. chi presenta false dichiarazioni rischia il carcere da 1 a 6 anni.

Tremonti-ter: le agevolazioni fiscali si applicheranno solo sull'acquisto di macchinari e apparecchiature nuove.

Moratoria banche-pmi: con una convenzione Abi-pmi, entro 4 mesi dall'entrata in vigore della legge, le imprese potranno avere agevolazioni sui debiti contratti con le banche.

Sgravi incremento capitale: sgravi del 3% sull'aumento del capitale sociale delle imprese fino a 500 mila euro. tassa oro - l'aliquota resta al 6% ma viene fissato un tetto di 300 milioni di euro sulle riserve alle quali si applica. Nel testo viene anche specificata la necessità di un parere non ostativo della bce e di bankitalia.

Patto stabilità: la dote per gli investimenti degli enti locali virtuosi sale da 2 a 2,250 milioni di euro. ponte sullo stretto - lo stanziamento per il ponte sullo stretto di messina di 1.3 miliardi di euro sarà legato ai "vincoli di finanza pubblica". A decidere le quote annuali del finanziamento sarà il Cipe.

01 agosto 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-08-01

Manovra, segnalato al Fisco

chi possiede più di 10 auto

di Nicoletta Cottone

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1 agosto 2009

Ridotto da 9 a 11 mesi il termine per la notifica delle cartelle di pagamento

Raffica di novità fiscali nella manovra d'estate. L'Agenzia delle entrate avrà maggiori opportunità di intervento in tema di accertamento ed evasione fiscale. Scende in campo anche il Pubblico registro automobilistico per segnalare al Fisco chi possiede più di 10 auto. Viene ridotto a 9 mesi il termine per la notifica delle cartelle di pagamento, arrivano norme più stringenti per capitali e attività detenute da italiani in paradisi fiscali che si considerano evasione fiscale. In campo ci sarà anche una task force per contrastare l'evasione internazionale. Si intensifica l'attività di scambio di informazioni fra pubblica amministrazione e Inps per scovare eventuali illeciti. Regole più serrate per contrastare le frodi in tema di invalidità civile.

Accertamento (articolo 15, commi 8-bis e 8-ter). L'Agenzia delle entrate può richiedere dati, notizie e documenti a specifiche categorie di imprese esercenti attività finanziarie e creditizie, concessi in sede di accertamento delle imposte sui redditi e di controlli Iva, anche ai fini di iscrizione di ipoteca e di concessione di sequestro conservativo per il caso in cui vi sia fondato timore di perdere la garanzia del credito derivante da sanzioni tributarie. Dunque in base all'atto di contestazione, al provvedimento di irrogazione della sanzione o al processo verbale di constatazione e dopo la loro notifica, l'ufficio o l'ente che ha fondato timore di perdere la garanzia del proprio credito, può chiedere, con istanza motivata, al presidente della commissione tributaria provinciale l'iscrizione di ipoteca sui beni del trasgressore e dei soggetti obbligati in solido al pagamento della sanzione, nonché l'autorizzazione a procedere, a mezzo di ufficiale giudiziario, al sequestro conservativo dei loro beni, compresa l'azienda. Stessi poteri di richiesta anche in alcune ipotesi di applicazione del sequestro conservativo e dell'ipoteca: per somme dovute per il pagamento di tributi e relativi interessi vantati da uffici ed enti in base ai processi verbali di constatazione; per somme dovute dopo la notifica degli atti di accertamento di maggiori tributi; per importi iscritti a ruolo sulla base di atti di accertamento di maggiori tributi.

Accertamento imposte sul reddito e controlli Iva (articolo 15, commi 8-quinquies e 8-sexies). L'Amministrazione finanziaria, in sede di accertamento delle imposte sul reddito e di controlli Iva, può richiedere notizie, dati, documenti e informazioni di natura creditizia, finanziaria e assicurativa alle autorità e agli enti che svolgono attività di controllo e vigilanza in relazione a tale attività. La richiesta di informazioni può essere effettuata anche in deroga a specifiche disposizioni di legge. La richiesta può essere inoltrata previa autorizzazione del Direttore Centrale dell'accertamento dell'Agenzia delle entrate o del Direttore regionale, o, per il Corpo della Guardia di finanza, del Comandante regionale. Inoltre le modalità vanno concordate tra Mef e l'Autorità coinvolta nel procedimento (saranno individuate da un decreto di natura non regolamentare del ministro dell'Economia, d'intesa con l'Autorità di vigilanza e in coerenza con le regole europee e internazionali in materia di vigilanza).

Contrasto ai paradisi fiscali (articolo 12). Si intensifica la lotta ai paradisi fiscali: investimenti e attività finanziarie fatte da italiani in paradisi fiscali sono illegali e vanno considerati come redditi sottratti a tassazione. L'Agenzia delle entrate istituirà, in coordinamento con la Guardia di finanza, un'unità speciale per il contrasto all'evasione e all'elusione internazionale. Le disposizioni danno attuazione alle intese che sono state raggiunte fra Stati aderenti all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico in materia di emersione di attività economiche e finanziarie detenute da Paese con regimi fiscali privilegiati. Lo scopo è quello di migliorare il livello di trasparenza fiscale (attualmente insoddisfacente) e incrementare la cooperazione amministrativa fra Stati. Inasprito l'apparato sanzionatorio. L'Agenzia delle entrate può avvalersi del personale della Guardia di finanza destinato ad attività internazionale a tutela del bilancio dello Stato e dell'Unione europea per le attività, da svolgersi all'estero, legate alla finalità di garantire la massima efficacia all'azione di controllo in tema di evasione ed elusione internazionale. Previsto un aumento della quota del contingente di esperti, relativo al personale del Corpo della Guardia di finanza, da utilizzare negli uffici centrali o nelle rappresentanze diplomatiche e negli uffici consolari, per l'espletamento di specifici incarichi con particolare competenza tecnica in materia di tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza nazionale, nonché al contrasto della criminalità organizzata e delle violazioni in materia economica e finanziaria a tutela del bilancio dello Stato e dell'Unione europea.

Contrasto agli arbitraggi fiscali internazionali (articolo 13). Norme per evitare indebiti arbitraggi fiscali. L'accesso a regimi che possono favorire disparità di trattamento con particolare riferimento a operazioni infragruppo, è subordinata a una verifica di effettività sostanziale. Per questo scopo sono state modicifcate alcune disposizioni del Tuir (Testo unico delle imposte sui redditi, Dpr 917/1986)

1 agosto 2009

Ridotto da 9 a 11 mesi il termine per la notifica delle cartelle di pagamento

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Contrasto alle frodi in materia di invalidità (articolo 20). Norme più stringenti per contrastare le frodi in materia di invalidità civile. Dal 1° gennaio 2010 per gli accertamenti sanitari di invalidità civile, cecità, sordità civile, handicap e disabilità le commissioni mediche delle Asl saranno integrate da un medico Inps come componente effettivo. L'accertamento definitivo sarà effettuato dall'Inps, che ha anche il compito di accertare la permanenza dei requisiti sanitari nei confronti dei titolari di invalidità. Sempre dal 1° gennaio 2010 le domande per ottenere benefici in tema di invalidità si presentano all'Inps, complete della certificazione sanitaria attestante la natura delle infermità invalidanti. Sarà compito dell'Inps trasmettere alle Asl in tempo reale, in via telematica, le domande. Entro 30 giorni dall'entrata in vigore della manovra sarà nominata dal ministro del Lavoro, di concerto con l'Economia, una commissione per aggiornare le tabelle che indicano le percentuali di invalidità civile.

Convenzione Agenzia delle entrate e Inps (articolo 15, comma 8-terdecies). Sarà stipulata una convenzione tra l'Agenzia delle entrate e Inps per specifici controlli che richiedono uno scambio reciproco di informazioni.

Credito d'imposta per le imprese dell'autotrasporto (articolo 15, commi 8-septies e 8-novies). È stato introdotto un credito di imposta per le imprese di autotrasporto, corrispondente a quota parte delle tasse automobilistiche pagate nel 2009. L'intervento è realizzato nei limiti di spesa di 44 milioni di euro. Il credito di imposta è pari a quota parte delle tasse automobilistiche pagate nel 2009 per ciascun veicolo, di massa complessiva non inferiore a 7,5 tonnellate, posseduto e utilizzato per l'attività di autotrasporto. La misura del credito dovrà essere determinata in modo tale che, per i veicoli di massa massima complessiva superiore a 11,5 tonnellate, sia pari al doppio della misura del credito spettante per i veicoli di massa massima complessiva compresa tra 7,5 e 11,5 tonnellate. È anche previsto il cambiamento di destinazione dei fondi finalizzati alla concessione di crediti d'imposta, corrispondenti a parte delle tasse automobilistiche pagate, nell'anno 2009, dalle imprese di autotrasporto, per i veicoli con massa massima complessiva non inferiore a 7,5 tonnellate: la norma prevede che i fondi non utilizzati siano destinati a misure di sostegno agli investimenti nel settore dell'autotrasporto.

Firma autografa in atti di liquidazione, accertamento e riscossione (articolo 15, commi 7 e 8). La firma autografa prevista sugli atti di liquidazione, accertamento e riscossione dalle norme che disciplinano le entrate tributarie erariali amministrate dalle Agenzie fiscali e dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato può essere sostituita dall'indicazione a stampa del nominativo del soggetto responsabile dell'adozione dell'atto in tutti i casi in cui gli atti medesimi siano prodotti da sistemi informativi automatizzati. A seguito delle modifiche apportate la disposizione vale anche per gli atti in materia di previdenza e assistenza obbligatoria, ove gli atti siano prodotti con sistemi informativi automatizzati. La norma ha come scopo quello di rendere più efficienti le attività istituzionali seriali. Un provvedimento dei direttori delle agenzie fiscali e del direttore generale dell'amministrazione autonoma dei monopoli di Stato individuerà gli atti interessati dalla disposizione.

Importi iscritti a ruolo (articolo 15, comma 8-quater).In relazione agli importi iscritti a ruolo sulla base dei provvedimenti coi quali vengono accertati maggiori tributi, l'iscrizione di ipoteca e il sequestro conservano, senza bisogno di formalità o annotazioni, la loro validità e il loro grado a favore dell'agente della riscossione che ha in carico il ruolo. L'agente può procedere all'esecuzione sui beni sequestrati o ipotecati secondo le disposizioni in tema di riscossione delle imposte sul reddito (Dpr 602/1973), fermo restando il limite all'espropriazione immobiliare previsto dall'articolo 76 del medesimo decreto n. 602: il concessionario non può procedere all'espropriazione immobiliare per importi complessivamente inferiori a 5mila euro, né se il valore del bene, diminuito delle passività ipotecarie aventi priorità sul credito per il quale si procede, è inferiore al medesimo ammontare.

Notifiche delle cartelle di pagamento (articolo 15, commi da 3 a 5)È stato ridotto da undici mesi a nove mesi il termine a disposizione degli Agenti della riscossione per le notifiche delle cartelle di pagamento. Le norme si applicano ai ruoli consegnati agli agenti della riscossione a decorrere dal 31 ottobre 2009.

Scambi informativi di dati pensionistici e assistenziali (articolo 15, comma 1). Dal 1° gennaio 2010 tutte le pubbliche amministrazioni, a partire da quella Finanziaria saranno tenute a fornire all'Inps e agli altri enti di previdenza e assistenza obbligatoria tutti i dati sui titolari di prestazioni pensionistiche o assistenziali e rispettivi coniugi e familiari. I dati vanno forniti in via telematica e in forma disaggregata per singola tipologia di redditi.

Ridotto da 9 a 11 mesi il termine per la notifica delle cartelle di pagamento

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Segnalazioni del Pubblico registro automobilistico (articolo 15, comma 8-octies). Gli uffici del pubblico registro automobilistico, se accertano che una persona fisica risulti proprietaria di dieci o più veicoli, sono tenuti a effettuare una specifica segnalazione all'Agenzia delle entrate, alla Guardia di finanza e alla Regione territorialmente competente.

Tassa sull'oro (articolo 14). Tassazione separata dall'imponibile complessivo mediante applicazione di un'imposta sostitutiva delle plusvalenze derivanti dalla valutazione ai corsi di fine esercizio delle disponibilità in metalli preziosi per uso non industriale. Sono prese in considerazione le plusvalenze iscritte in bilancio derivanti dalla valutazione ai corsi di fine esercizio delle disponibilità in metalli preziosi per uso non industriale (platino, palladio, oro e argento). Le disponibilità in metalli preziosi rilevano anche qualora siano depositate presso terzi o risultanti da conti bancari disponibili. Sono invece escluse le disponibilità in metalli preziosi conferite in adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza alle Comunità europee, nonché quelle necessarie a salvaguardare l'indipendenza finanziaria e istituzionale della Banca d'Italia.

L'imposta sostitutiva è commisurata ai dati risultanti dal bilancio relativo al periodo di imposta precedente a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge. L'imposta deve essere versata a titolo di acconto, entro il termine di scadenza del secondo acconto delle imposte sui redditi relative al periodo in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, mentre il saldo è versato entro il termine del versamento a saldo delle imposte sui redditi dovute per il medesimo periodo di imposta. In caso di cessione, in tutto o in parte, delle disponibilità nei tre periodi di imposta successivi, la plusvalenza realizzata, aumentata dell'importo della plusvalenza, corrispondente alle disponibilità cedute, assoggettata all'imposta sostitutiva, concorre all'imponibile complessivo delle imposte sui redditi e dell'imposta regionale sulle attività produttive. L'imposta sostitutiva versata in relazione alla predetta plusvalenza, in base al Tuir, deve essere scomputata dalle imposte sui redditi.

Task force per il contrasto all'evasione internazionale (articolo 12, comma 3).L'Agenzia delle entrate istituisce, in coordinamento con la Guardia di finanza, un'unità speciale per il contrasto della evasione ed elusione internazionale, per l'acquisizione di informazioni utili all'individuazione di fenomeni illeciti e il rafforzamento della cooperazione internazionale. Lo scopo è quello di garantire la massima efficacia all'azione di controllo ai fini fiscali per la prevenzione e repressione dei fenomeni di illecito trasferimento e detenzione di attività economiche e finanziarie all'estero.

 

 

 

 

Le modifiche alla manovra

nel correttivo del governo

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1 agosto 2009

 

Sono quattro le modifiche introdotte dal Dl correttivo varato dal Consiglio dei ministri al provvedimento anti-crisi che oggi ha ricevuto il via libera del Parlamento: Corte dei Conti, ambiente, scudo fiscale e ponte sullo Stretto di Messina. Non c'è, invece, nessun intervento sulla tassa sull'oro, nonostante il parere negativo della Bce. Berlusconi ha difeso la norma, dopo che lo stesso presidente della Repubblica, in occasione del ventennale della morte del governatore di Bankitalia Paolo Baffi, era tornato - dopo avere posto tra le condizioni per la promulgazione della manovra una modifica al testo del decreto votato questa mattina- sulla questione.

Corte dei conti: si interviene per ridefinire il cosiddetto "lodo Bernardo", che introduce norme che depotenziano la magistratura contabile nelle indagini sul danno erariale. "Le procure della Corte dei Conti - si legge nel testo - possono iniziare l'attività istruttoria ai fini dell'esercizio dell'azione di danno erariale a fronte di specifica e concreta notizia di danno, fatte salve le fattispecie direttamente sanzionate dalla legge. Le procure della Corte dei Conti esercitano l'azione per il risarcimento del danno all'immagine nei soli casi e nei modi previsti dall'art.7 dalla legge 27 marzo 2001 n.97. A tale fine, il decorso del termine di prescrizione di cui al comma 2 dell'art.1 della legge 14 gennaio 1994, n.20 è sospeso fino alla conclusion"e del procedimento penale. "Sono state fatte modifiche di carattere formale - ha commentato Il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli - e non c'è stravolgimento politico del provvedimento".

Ambiente: torna la possibilità per il ministero guidato da Stefania Prestigiacomo di avere un ruolo, "di concerto" con gli altri dicasteri interessati, nelle procedure per realizzare le grandi opere energetiche e infrastrutturali, comprese le centrali nucleari. "Il Consiglio dei ministri - si legge nel documento - su proposta del ministro dello Sviluppo economico di concerto con il ministero delle Infrastrutture, con il ministro dell'Ambiente e con il ministro per la Semplificazione normativa individua gli interventi relativi alla trasmissione e alla distribuzione dell'energia, nonchè, d'intesa con le regioni e le province autonome interessate, gli interventi relativi alla produzione dell'energia da realizzare con capitale prevalentemente o interamente privato, per i quali ricorrono particolari ragioni di urgenza in riferimento allo sviluppo socio-economico e che devono essere effettuati con mezzi e poteri straordinari".

Scudo fiscale: arrivano i paletti all'operazione di rientro dei capitali dall'estero e lo scudo non garantirà alcuna tutela agli evasori che hanno procedimenti in corso. Nel testo del Dl si legge, infatti, "con esclusione dei procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto".

Ponte sullo stretto: si modifica la norma sul ponte sullo Stretto di Messina. In particolare, viene cambiata la parte sulla procedura di nomina di un commissario, chiamato ad approvare gli atti necessari per consentire la ripresa delle attività e l'inizio dei lavori. La nomina dell'attuale a.d. della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, a commissario straordinario non è più automatica, ma verrà fatta in un secondo momento dall'esecutivo.

1 agosto 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Senato dà il via libera al decreto anticrisi

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1 agosto 2009

Via libera definitivo del Senato al Dl manovra. Con 166 voti favorevoli, 109 contrari e nessun astenuto è arrivato l'ok di Palazzo Madama. Hanno votato a favore Pdl e Lega Nord, contrari Udc, Idv e Pd. Al voto non hanno partecipato i due senatori del Movimento per l'Autonomia, Giovanni Pistorio e Vincenzo Oliva.

Alle 11 si riunisce il Consiglio dei ministri per varare il decreto correttivo con le modifiche su quattro temi: Corte dei Conti, ambiente, scudo fiscale e ponte sullo Stretto di Messina. Non ci sarà, invece, nessun intervento sulla tassa sull'oro, nonostante il parere negativo della Bce.

1 agosto 2009

 

 

 

Accelerazione ammortamenti, premio occupazionale per le aziende che utilizzano i cassaintegrati in progetti di formazione o riqualificazione e detassazione degli investimenti in nuovi macchinari. L'incentivo fiscale, meglio conosciuto come Tremonti-ter, è, però, revocato, sottolinea il maxiemendamento alla manovra estiva 2009, in corso di approvazione alla Camera, col voto di fiducia, qualora i beni oggetto di investimento siano ceduti fuori dallo spazio economico europeo.

Si inasprisce la lotta contro l'evasione fiscale, con gli 007 del Fisco che potranno entrare negli archivi di Bankitalia, Consob e Isvap e, per regolarizzare o far rimpatriare i capitali "fuggiti" all'estero, rispunta lo scudo fiscale. Sarà sufficiente il pagamento di una imposta straordinaria fissata in misura pari al 50%, da applicare su un rendimento presunto determinato in misura corrispondente al 2% annuo per un periodo di 5 anni (che sostanzialmente corrisponde a un 5% applicato al valore delle attività regolarizzate o rimpatriate). Bisognerà mettersi in regola entro il il 15 aprile 2010 e, per chi lo fa, è previsto un "premio": verranno fatti salvi gli effetti relativi ai reati di omessa e infedele dichiarazione dei redditi.

Si introduce, poi, un regime di detassazione quinquennale in favore degli aumenti di capitale delle società fino a 500mila euro sottoscritte da persone fisiche e per aiutare le piccole e medie imprese in difficoltà finanziaria arriva una moratoria per i crediti bancari: sarà frutto di un accordo ad hoc con l'Abi e consentirà di far respirare le aziende in crisi, anche in relazione ai tempi di pagamento degli importi dovuti. Confermato il tetto per la commissione omnicomprensiva del massimo scoperto: non potrà essere superiore allo 0,5% per trimestre dell'importo dell'affidamento. In arrivo, poi, un nuovo sistema di "Export banca", che consentirà, anche, tramite la Cassa depositi e prestiti, l'utilizzo dei fondi del decreto legge 269/2003, per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese quando le operazioni sono assistite da garanzia di Sace spa.

Novità, anche, sul fronte lavoro: con 500 euro si potranno mettere in regolare colf e bandanti e arriveranno ammortizzatori "speciali" per i settori non coperti dalla cassa integrazione guadagni.Viene confermato il bonus ad hoc per l'auto-impiego ai destinatari di assegni di sostegno al reddito, che dovranno, però, dimettersi dall'impresa di appartenenza. Dopo svariati dietrofront, disco verde per il pensionamento "forzoso" dei dipendenti pubblici al raggiungimento dei 40 anni di anzianità massima contributiva e, alla fine, l'ha spuntata il ministro "antifannulloni" Renato Brunetta: le dipendenti pubbliche andranno in pensione a 65 anni (come i colleghi uomini), anche se l'applicazione sarà graduale.

 

Sarà, poi, più difficile frodare la legge in tema di invalidità civile e torna di 4 ore la reperibilità a casa del personale pubblico malato: dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19 e si chiarisce, una volta per tutte, che il costo della visita fiscale è totalmente a carico delle Asl, che riceveranno, però, fondi in più. E mentre aumentano i rimborsi per gli obbligazionisti della Vecchia Alitalia, bisognerà, invece, aspettare altri 12 mesi, per l'entrata in vigore della class action, l'azione collettiva risarcitoria prevista dalla Finanziaria per il 2008, ancora rimasta sulla carta.

Ecco, in 74 voci, dalla a alla z, tutte le novità in arrivo con la manovra anticrisi

Accelerazione ammortamenti (articolo 6). Prevista, entro il 31 dicembre 2009, la revisione dei coefficienti di ammortamento (decreto del ministro delle Finanze 31 dicembre 1988), compensandola con diversi coefficienti per i beni industrialmente meno strategici. Lo scopo della disposizione è quello di tener conto della mutata incidenza sui processi produttivi dei beni a più avanzata tecnologia, sottoposti a un rapido processo di obsolescenza, o che producono un maggior risparmio energetico.

 

Alitalia (articolo 19, commi 3 e 4). Salgono al 70,97% i rimborsi per i piccoli obbligazionisti Alitalia. Saranno rimborsati anche gli azionisti che potranno cedere al ministero dell'Economia i propri titoli per un controvalore determinato sulla base del prezzo medio di borsa delle azioni nell'ultimo mese di negoziazione ridotto del 50 per cento. Lo stanziamento per i piccoli risparmiatori passa da 100 milioni a 330 milioni di euro e il tetto ai rimborsi è fissato a 100mila euro per ciascun obbligazionista e 50mila euro per ciascun azionista. Il termine per il concambio di obbligazioni-azioni viene fissato al 31 agosto 2009 (attualmente per le obbligazioni era al 10 luglio 2009). L'indennizzo a chi possiede bond Alitalia sale al 70,97% del valore nominale, pari a 0,262589 euro per singola obbligazione. I titolari di azioni della vecchia Alitalia, ora in amministrazione straordinaria, hanno invece il diritto di cedere al ministero dell'Economia i propri titoli per un controvalore determinato sulla base del prezzo medio di borsa delle azioni nell'ultimo mese di negoziazione ridotto del 50%, pari a 0,2722 euro per singola azione. In cambio, gli stessi azionisti avranno titoli di stato di nuova emissione, senza cedola, con scadenza 31 dicembre 2012 e con taglio minimo unitario di mille euro.

Ammortizzatori "speciali" (articolo 1-bis). Per i settori non coperti dalla cassa integrazione guadagni. Si prevede, in particolare, la possibilità "eccezionale" da parte del ministero del Lavoro di emanare, entro 30 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, disposizioni urgenti, anche, in deroga alle norme in materia di ammortizzatori per i settori non coperti dalla cassa integrazione guadagni.

 

Assunzioni precari (articolo 17, comma da 10 a 19). Previsti dalle leggi finanziarie 2007 e 2008. Ci sarà un percorso di reclutamento speciale, per il triennio dal 2010 al 2012, fondato sul concorso pubblico, per il personale che pur avendo i requisiti previsti dalle citate leggi finanziarie non può beneficiare dei percorsi di stabilizzazione previsti essendo la vigenza degli stessi limitata al 31 dicembre 2009. E' data possibilità, anche, alle amministrazioni di poter riservare ai precari una percentuale non superiore al 40% dei posti complessivi messi a concorso. Tale percentuale può salire al 50% per i comuni che si costituiscono in unione. Importante novità, poi, sul fronte validità graduatorie. Le graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato, relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni, approvate successivamente al 30 settembre 2003, sono prorogate al 31 dicembre 2010.

 

Autoimprenditorialità (articolo 1, commi da 7 a 8-bis). Si stabilisce l'estensione dell'incentivo attualmente previsto per i datori di lavoro che assumono lavoratori destinatari per gli anni 2009 - 2010 di ammortizzatori sociali in deroga, anche, al lavoratore destinatario del trattamento di sostegno al reddito nel caso in cui lo stesso ne faccia richiesta per intraprendere un'attività di lavoro autonomo, avviare un'attività autoimprenditoriale o una micro impresa, o per associarsi in cooperativa. Dovrà, però, dimettersi dall'impresa di appartenenza, successivamente all'ammissione al beneficio e prima dell'erogazione del medesimo. Sempre sul fronte auto imprenditorialità, prevista, anche, in via sperimentale per gli anni 2009-2010, la liquidazione del trattamento ordinario e straordinario di integrazione salariale per le mensilità deliberate e non ancora percepite. In caso, poi, di cassa integrazione guadagni per crisi aziendale a seguito di cessazione totale o parziale dell'impresa, di procedura concorsuale o, comunque, nei casi in cui il lavoratore sospeso sia stato dichiarato in esubero strutturale, al lavoratore stesso è liquidato, altresì, il trattamento di mobilità per un numero di mensilità non superiore a dodici. Anche in questo caso, unico obbligo è quello di dimettersi dall'impresa, successivamente all'ammissione al beneficio e prima della sua erogazione. Un decreto del Lavoro, di concerto con l'Economia, le modalità e le condizioni per l'applicazione di queste disposizioni.

 

Autotrasporto (articolo 15, commi da 8-septies a 8-novies, 8-undecies, 8-duodecies e articolo 17, commi 35-undecies e 35-duodecies). Si prevede la concessione di un credito di imposta alle imprese di autotrasporto corrispondente a quota parte della tassa automobilistica per il 2009 per i veicoli di massa complessiva non inferiore a 7,5 tonnellate. A tal fine vengono utilizzate le somme residuate dall'adozione delle misure di sostegno al credito e agli investimenti, destinate al settore dell'autotrasporto dall'art. 2 del decreto legge 162/2008, pari a 44 milioni di euro. Si prevede, poi, che gli uffici del pubblico registro automobilistico, ove accertino che una singola persona fisica risulti proprietaria di dieci o più veicoli, siano tenuti ad effettuare una specifica segnalazione alle autorità competenti (Entrate, Guardia di finanza e alla Regione territorialmente competente). Si modifica, inoltre, la disciplina delle agevolazioni fiscali a sostegno del settore dell'autotrasporto, sostituendo agli interventi operati mediante il riconoscimento di crediti d'imposta, apposite misure di sostegno agli investimenti, nel limite delle risorse non ancora utilizzate che vengono pertanto riassegnate ai pertinenti capitoli di bilancio. E' previsto che tali misure siano determinate con decreto ministeriale, nel rispetto dei vincoli posti dalla normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato. Inoltre, modificando il Dpr 633/72 che disciplina l'Iva, si dispone, ai fini dell'Iva dovuta dall'esercente l'attività di trasporto o l'attività di gestione dell'autoparcheggio per le operazioni di vendita di documenti di viaggio relativi ai trasporti pubblici urbani di persone o di documenti di sosta relativi ai parcheggi veicolari, che tali operazioni comprendono anche le prestazioni di intermediazione con rappresentanza ad esse relative, nonché tutte le operazioni di compravendita effettuate dai rivenditori autorizzati, siano essi primari o secondari. Previsto, poi, che, anche i Monopoli di Stato, nell'adempimento dei loro compiti amministrativi e tributari, possano avvalersi delle attribuzioni e dei poteri di accertamento e di ispezione concessi agli uffici delle entrate in materia di Iva. Si consente, infine, alle imprese di autotrasporto di usufruire dei contributi per l'acquisto di mezzi pesanti di ultima generazione, ammontanti complessivamente a 70 milioni di euro, mediante credito d'imposta da utilizzare in compensazione. Ove le imprese tuttavia optino per il contributo diretto, ne devono fare espressa dichiarazione.

Banche e fondi (articolo 25). Per adempiere agli impegni dello Stato italiano derivanti dalla partecipazione a banche e fondi internazionali è autorizzata la spesa di 284 milioni di euro per l'anno 2009, in soli termini di competenza. I fondi servono per la ricostituzione del Fondo Ida (International Development Association), sportello confessionale della Banca Mondiale. Per il primo semestre 2009, infatti, era emersa la problematica dei ritardi nell'attivazione di iniziative legislative di rifinanziamento della partecipazione italiana alla ricostituzione del capitale di banche e fondi internazionali, a fronte di procedure negoziali già chiuse con le istituzioni.

 

Bonifici e assegni (articolo 2, comma 1). A tutela dei risparmiatori, previsto (a pena di nullità di qualsiasi eventuale patto contrario) che, dal 1° novembre 2009, la data di valuta per il beneficiario di bonifici e assegni circolari non potrà superare il giorno lavorativo successivo alla data di versamento. Per gli assegni bancari, i giorni sono 3. Per quanto riguarda, invece, la disponibilità economica per il beneficiario, sempre dal 1° novembre prossimo, la data di disponibilità non potrà mai superare 4 giorni lavorativi successivi alla data del versamento per bonifici e assegni circolari, mentre per gli assegni bancari non potrà andare oltre i 5 giorni lavorativi successivi alla data del versamento. Un regime destinato a cambiare dal 1° aprile 2010, dove la data di disponibilità economica non potrà mai superare i 4 giorni per tutti i titoli.

Cartelle "pazze" (articolo 15, commi da 8-quinquiesdecies a 8 septiesdecies). Viene introdotta la possibilità per i comuni di disporre, nelle forme previste dalla legge, una nuova modalità di estinzione dei debiti iscritti a ruolo, ovvero per cui è stata emessa ingiunzione di pagamento, derivanti da violazioni al codice della strada, ove i relativi verbali siano stati elevati entro il 31 dicembre 2004. Il debitore può estinguere l'obbligazione pagando un importo che comprende il minimo della sanzione edittale per ogni norma violata, le spese di procedimento e notifica dei verbali e l'aggio per l'agente della riscossione. Si dispone che i debitori siano informati di tale modalità semplificata di estinzione del debito nei 120 giorni successivi all'adozione dell'apposito atto comunale e si specifica la non rimborsabilità dei pagamenti effettuati ai sensi della nuova procedura.

Cassa integrazione straordinaria (articolo 1, comma 5). Arrivano 25 milioni di euro per il 2009 destinati al rifinanziamento delle proroghe a 24 mesi dei trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria previsti per crisi aziendale, in particolare per la cessazione dell'attività dell'intera azienda, di un settore di attività, di uno o più stabilimenti o di parte di essi.

Colf e badanti (articolo 1-ter). Arriva una "sanatoria" per quei cittadini, soprattutto extra Ue, che prestano la loro attività in famiglia (colf e badanti, appunto) e che con l'entrata in vigore della legge sulla sicurezza, che introduce il reato di clandestinità, si troverebbero in gravi difficoltà. E con loro, anche, le tante famiglie nelle quali prestano l'attività di assistenza a familiari o di lavoro domestico. La domanda per la sanatoria può essere presentata da un datore di lavoro italiano o cittadino di un Paese dell'Unione europea o extracomunitario (se in possesso di titolo di soggiorno), che, alla data del 30 giugno 2009, occupava irregolarmente alle proprie dipendenze da almeno 3 mesi lavoratori italiani o cittadini di un Paese Ue o lavoratori extracomunitari presenti in Italia. Altro vincolo è che il datore continui a occupare questi lavoratori alla data di presentazione della denuncia di emersione. I lavoratori devono essere impiegati come colf o badanti e, quindi, in attività di lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare o per assistere persone affette da patologie o handicap che ne limitino l'autosufficienza. La norma esclude dalla sanatoria i lavoratori extracomunitari nei confronti dei quali sia stato emesso un provvedimento di espulsione, o che risultano segnalati, anche in base ad accordi o convenzioni internazionali, ai fini della non ammissione in Italia, o, ancora, che risultino condannati a seguito di arresto in flagranza. Per tutti gli altri, la domanda si invia dal 1° al 30 settembre 2009 all'Inps per il lavoratore italiano e per il cittadino Ue o allo sportello unico per l'immigrazione per il lavoratore extracomunitario. La dichiarazione di emersione si presenta previo pagamento di un contributo forfetario di 500 euro per ogni lavoratore. Contributo che non è deducibile ai fini dell'imposta sul reddito. La dichiarazione da presentare, con modalità informatiche, allo sportello unico per l'immigrazione per i lavoratori extra Ue deve contenere i dati identificativi del datore di lavoro, compresi i dati relativi al titolo di soggiorno, se il datore di lavoro è extracomunitario. Oltre a questo si devono indicare le generalità e la nazionalità del lavoratore extracomunitario occupato al quale si riferisce la dichiarazione, gli estremi del passaporto o di un altro documento equipollente valido per l'espatrio. Per l'assunzione delle colf (ma non per le bandanti) è necessario, poi, indicare tipologia e modalità di impiego, oltre all'attestazione da parte del datore di lavoro del possesso di un reddito imponibile non inferiore a 20mila euro annui in caso di famiglia con un solo percettore di reddito o di almeno 25mila euro in caso il nucleo sia composto da più soggetti conviventi percettori di reddito. Per le badanti è stata approvata una modifica: la regolarizzazione può essere fatta anche da un componente della famiglia non convivente con la persona non autosufficiente per la quale si rende necessaria l'assistenza di questa figura. Necessario, poi, allegare l'attestazione dell'occupazione del lavoratore per il periodo previsto dalla sanatoria, la dichiarazione della retribuzione convenuta (non inferiore a quella prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro) e, in caso di lavoro domestico, l'orario lavorativo a tempo pieno o a tempo parziale non inferiore a 20 ore settimanali. E, ancora, la proposta di contratto di soggiorno, gli estremi della ricevuta di pagamento del contributo forfetario. La disposizione prevede un limite nell'assunzione di lavoratori extra Ue: ogni nucleo familiare può regolarizzare una colf per il lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare e 2 badanti per le attività di assistenza a persone affette da patologie o handicap che ne limitano l'autosufficienza ( in questi caso il datore deve produrre una certificazione della struttura sanitaria pubblica o del medico convenzionato con il Ssn che attesti la limitazione dell'autosufficienza della persona per la quale viene chiesta l'assistenza, attestando eventualmente anche la necessità della presenza di 2 persone per l'assistenza). Carcere fino a 6 anni per chi dichiara il falso. Parte degli effetti finanziari derivanti dalla regolarizzazione sono destinati a incrementare il finanziamento statale al Ssn di 67 milioni per il 2009 e di 200 anni a regime.

Comitato nazionale italiano per il microcredito (articolo 2, comma 4-bis). Si autorizza, in suo favore, una spesa annua di 1,8 milioni di euro, a decorrere dal 2010, che sarà coperta mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica.

Compensazioni crediti fiscali (articolo 10). Viene riorganizzato il sistema delle compensazioni fiscali, con lo scopo di contrastare gli abusi e per incrementare la liquidità delle imprese. Fra le principali novità, un controllo più incisivo sulla spettanza del credito Iva annuale chiesto a rimborso e la compensazione del credito annuale o relativo a periodi inferiori all'anno dell'Iva, per importi oltre i 10mila euro annui, può essere effettuata a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione o dell'istanza da cui il credito emerge. Ciò consente all'amministrazione finanziaria un riscontro preventivo dei dati comprovanti l'esistenza del credito prima che questo venga utilizzato in compensazione per il pagamento di altri tributi o contributi. Entro 60 giorni, dovrà, comunque, arrivare un provvedimento delle Entrate che definisca le modalità tecniche per l'utilizzo in compensazione dei crediti Iva superiori a 10mila euro. Sale, poi, a 15mila l'ammontare del credito Iva oltre il quale l'utilizzo a fini compensativi è subordinato alla presenza del visto di conformità delle dichiarazione da cui risulta. Il visto potrà essere rilasciato, oltre che dai commercialisti e dai consulenti del lavoro, anche dai tributaristi iscritti alle camere di commercio entro il 30 settembre 1993 e dai responsabili dei Caf, purché intermediari abilitati. Si riconosce, poi, ai contribuenti obbligati alla presentazione della dichiarazione unificata, la possibilità di non comprendere nella stessa la dichiarazione annuale Iva, nell'ipotesi in cui il credito da questa risultante venga utilizzato in compensazione ovvero chiesto a rimborso. Resta ferma, tuttavia, la possibilità per tali contribuenti di richiedere il rimborso del credito Iva annuale eccedente e di utilizzare lo stesso in compensazione anche dopo la dichiarazione unificata presentata nei tempi e nei modi previsti per legge. Altra novità riguarda curatori fallimentari e commissari liquidatori. Per sveltire i compiti delle Entrate, si individua il canale telematico, quale unica modalità di presentazione del modello per l'esposizione dei dati Iva relativi alla parte dell'anno d'imposta antecedente all'apertura della procedura concorsuale (modello Iva 74-bis). Semplificazioni in arrivo, poi, pure, per i contribuenti titolari di partita Iva, per i quali è previsto l'esonero dall'obbligo di presentazione della comunicazione dati Iva se presentano la dichiarazione annuale ai fini dell'imposta sul valore aggiunto entro il mese di febbraio. Sale fino a 700mila euro, infine, a decorrere dal 1° gennaio 2010, il limite massimo di crediti d'imposta e contributivi compensabili (fissato, a decorrere dal 1° gennaio 2001, in un miliardo di lire per ciascun anno solare).

Contratti di solidarietà (articolo 1, comma 6). Sempre nell'ottica di sostenere il lavoro in questi periodi di forte crisi, si prevede, in via sperimentale per il biennio 2009 e 2010, la stipula di contratti di solidarietà che stabiliscono un aumento del trattamento pari al 20% del trattamento retributivo perso a seguito della riduzione di orario, per una durata massima fino al 31 dicembre 2010. L'aumento è nel limite di spesa di 40 milioni di euro per il 2009 e di 80 milioni per l'anno 2010. Tutti soldi provenienti

dal Fondo sociale per occupazione e formazione. Toccherà a un decreto Lavoro, di concerto con via XX Settembre, stabilire le modalità di attuazione della disposizione e il relativo raccordo con i complessivi interventi di ammortizzatori sociali in deroga come disciplinati dall'accordo Stato-Regioni del 12 febbraio scorso. Spetterà, poi, all'Inps monitorare ed erogare le prestazioni nei limiti delle risorse ad essi destinate.

 

Contrasto all'arbitraggio fiscale internazionale (articolo 13). Si vuole evitare indebiti arbitraggi fiscali, subordinando l'accesso a regimi che possono favorire disparità di trattamento, con particolare riferimento a operazioni infragruppo, a una verifica di effettività sostanziale. Tra le novità in arrivo, si afferma, in particolare, ai fini della disapplicazione della disciplina antielusiva, l'effettivo radicamento economico del soggetto estero nel territorio di insediamento, mediante attività che abbiano sbocco nel mercato di riferimento. Nel caso di attività bancarie, finanziarie e assicurative, si prevede che il collegamento con il mercato di insediamento ricorra qualora oltre la metà delle fonti oppure degli impieghi o dei ricavi della società controllata estera derivino da operazioni effettuate nel predetto mercato. Si esclude, poi, la possibilità di disapplicare la disciplina CFC, qualora i proventi della società o ente estero controllato, per oltre il 50%, derivino da una o più delle seguenti fonti: gestione, detenzione o investimento in titoli, partecipazioni, crediti o altre attività finanziarie, oppure cessione o concessione in uso di diritti immateriali relativi alla proprietà industriale, letteraria o artistica prestazioni di servizi nei confronti di soggetti che direttamente o indirettamente controllano la società o l'ente non residente, ne sono controllati o sono controllati dalla stessa società che controlla la società o l'ente non residente, ivi compresi i servizi finanziari.

Contratti pubblici (articolo 4-quater). Previste alcune modifiche al codice dei contratti pubblici che puntano a semplificare alcune fasi delle procedure di gara e a ridurre i relativi tempi di svolgimento. Tra le novità, si segnala quella relativa alle offerte anormalmente basse. In questi casi, la stazione appaltante richiede all'offerente le giustificazioni relative alle voci di prezzo che concorrono a formare l'importo complessivo posto a base di gara. Nonché, in caso di aggiudicazione con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, quelle relative anche agli altri elementi di valutazione dell'offerta. All'esclusione può provvedersi solo all'esito dell'ulteriore verifica, in contraddittorio.

Copertura finanziaria (articolo 16). La norma detta disposizioni volte a garantire la copertura finanziaria relativa alle minori entrate e maggiori spese derivanti dall'attuazione del presente decreto, fino al 2017, anno in cui tali oneri verranno posti a regime. Gli eventuali risparmi confluiranno nel Fondo per interventi strutturali di politica economica. Disposto, infine, un finanziamento di 1,5 milioni di euro per l'anno 2009 al fine di soddisfare le esigenze prioritarie del ministero della Difesa.

Corte dei conti (articolo 17, commi 30, da 30-bis a 30-quinquies e 31). Si allarga il controllo dei giudici contabili, pure, sugli atti e contratti per incarichi di consulenza a soggetti estranei alle amministrazioni pubbliche. Si precisa, poi, che le procure regionali dell'Organo contabile esercitano l'azione per il risarcimento del danno all'immagine subito dall'amministrazione nei soli casi di procedimento di responsabilità per danno erariale. Contestualmente, con una norma di interpretazione autentica, si precisa, pure, cosa intendere per danno erariale, fornendo altresì ulteriori precisazioni in merito all'esercizio dell'azione. Si chiarisce, poi, in materia di azione di responsabilità, che la gravità della colpa è esclusa, se il danno trae origine dall'emanazione di un atto vistato o registrato in sede di preventivo controllo di legittimità. Inoltre, nei casi di definitivo proscioglimento nel merito o di non riconosciuta responsabilità, il giudice contabile non può disporre la compensazione delle spese del giudizio. Viene, poi, previsto, in materia di coordinamento della finanza pubblica, che il presidente della Corte possa disporre che le sezioni unite adottino pronunce di orientamento generale sulle questioni risolte in maniera difforme dalle sezioni regionali di controllo, nonché sui casi che presentano una questione di massima di particolare rilevanza.

 

Demanio (articolo 4-quinquies). Entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, l'Agenzia del Demanio, di concerto con il Mipaaf, dovrà individuare tra i beni di proprietà statale quelli "liberi", "a destinazione agricola", e "non utilizzabili per altri fini istituzionali", che potranno essere affittati (con le agevolazioni fiscali previste per il compendio unico - d. lgs. 228/2002) a giovani imprenditori che avranno, anche, accesso alle misure per la nuova imprenditorialità in agricoltura (legge 185/2000). Il Mipaaf annualmente riferirà in Parlamento sullo stato dell'arte e sull'eventuale possibilità di alienare i terreni interessati, garantendo la prelazione.

 

Derivati (articolo 17, comma 32). Si autorizzano, in attesa dell'emanazione del regolamento del ministero dell'Economia diretto all'individuazione della tipologia dei contratti relativi agli strumenti finanziari derivati che regioni, province autonome, enti locali possono concludere, le regioni Lazio, Campania, Molise e Sicilia a ristrutturare le operazioni derivate in essere, qualora sussistano eccezionali condizioni economiche e dei mercati finanziari. Si prevede che tale ristrutturazione debba essere finalizzata esclusivamente alla salvaguardia del beneficio e della sostenibilità delle posizioni finanziarie e debba svolgersi con il supporto del beneficio previsto nell'ambito del piano di rientro di cui legge 311/2004, previa autorizzazione e sotto la vigilanza di via XX Settembre.

 

Detassazione investimenti in macchinari (articolo 5). Per sostenere, in questo periodo di forte crisi, l'export dei prodotti italiani all'estero, stabilita l'esclusione dall'imposizione sul reddito di impresa del 50% del valore degli investimenti in nuovi macchinari e nuove apparecchiature compresi nella divisione 28 della tabella Ateco (provvedimento del direttore delle Entrate del 16 novembre 2007), fatti a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 30 giugno 2010.

La norma in esame prevede che l'esclusione vale a decorrere dal periodo d'imposta 2010, ossia che l'agevolazione venga fruita esclusivamente in sede di saldo per ognuna delle due annualità interessate (2009 e 2010), senza che essa incida sul calcolo e versamento degli acconti. Si chiarisce, quindi, che il beneficio si applica sugli investimenti indipendentemente dal realizzo dell'utile e l'agevolazione non rileva ai fini delle determinazione degli acconti d'imposta. Per quanto riguarda, poi, le attività industriali soggette a rischi di incidenti sul lavoro, si subordina la concessione degli incentivi al comprovato adempimento degli obblighi previsti sul controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose. A fini

antielusivi, si prevede che l'incentivo fiscale è revocato se l'imprenditore cede a terzi o destina i beni oggetto degli investimenti a finalità estranee all'esercizio di impresa prima del secondo periodo di imposta successivo all'acquisto. L'incentivo fiscale è revocato, pure, qualora i beni oggetto di investimento siano ceduti a soggetti aventi stabile organizzazione in Paesi non aderenti allo Spazio economico europeo (See). Si introduce, poi, un regime di detassazione quinquennale in favore degli aumenti di capitale delle società fino a 500mila euro sottoscritte da persone fisiche: si presume un rendimento del 3% annuo che viene escluso da imposizione fiscale per il periodo di imposta in corso alla data di aumento del capitale e per i 4 successivi. Infine, per aiutare le piccole e medie imprese in difficoltà finanziaria, entro 120 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, via XX Settembre e Abi si accorderanno per contenere gli oneri finanziari sulle citate piccole e medie aziende.

 

Durc (articolo 11-bis). Arriva l'obbligo di presentazione del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) sia ai fini dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività di commercio sulle aree pubbliche, con verifica periodica del documento, sia per la revoca in caso di mancata presentazione iniziale o annuale del documento stesso.

 

Enac (articolo 17, commi 33, 34 e 34-bis). Previsto che l'Enac possa destinare a spese per investimenti e ricerca finalizzate anche alla sicurezza la quota dell'avanzo di amministrazione derivante da trasferimenti correnti dello Stato, previa individuazione degli interventi dal ministero delle Infrastrutture e trasporti. Al fine, poi, di implementare gli investimenti infrastrutturali in favore di aeroporti nazionali con traffico superiore ai 10 milioni di passeggeri, si consente all'Enac la stipulazione di contratti di programma in deroga per l'introduzione di sistemi tariffari pluriennali adeguati agli standard europei in termini di costi, servizi e investimenti, graduando le modifiche tariffarie sino al necessario riequilibrio del piano economico-finanziario della società di gestione.

 

Enav (articolo 4-ter). Si autorizza (con la tecnica della partita di giro) una spesa di 9,6 milioni di euro, per il 2009, per la copertura dei costi sostenuti da Enav per garantire la sicurezza ai propri impianti e la sicurezza operativa. Per assicurare, poi, la piena funzionalità dei servizi di navigazione aerea da parte di Enav sugli aeroporti di Brindisi, Comiso, Rimini, Roma Ciampino, Treviso Sant'Angelo e Verona Villafranca autorizzata, pure, una spesa di 8,8 milioni di euro per il 2009 e di 21,1 milioni di euro per il triennio 2010-2012. Per coprire tali spese, vengono soppresse alcune agevolazioni fiscali.

Energia meno cara e certificati verdi (articolo 3). Per famiglie e imprese. Previsto, infatti, che, al fine di promuovere l'efficienza e la concorrenza nei mercati dell'energia, il ministro dello Sviluppo economico, su proposta dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, adotti, con decreto, misure che vincolino, per l'anno termico 2009-2010, ciascun soggetto - che nell'anno termico 2007-2008 ha immesso nella rete nazionale di trasporto una quota superiore al 40% del gas naturale complessivamente destinato al mercato nazionale - a offrire in vendita al punto di scambio virtuale, un volume di gas pari a 5 miliardi di metri cubi, mediante procedure concorrenziali non discriminatorie alle condizioni e modalità determinate dall'Autorità di settore. Il prezzo da riconoscere a ciascun soggetto cedente il gas naturale è fissato, con decreto dello Sviluppo economico, con riferimento ai prezzi medi dei mercati europei rilevanti e prevedendo, anche, un riscontro di congruenza tra il prezzo da riconoscere e la struttura dei costi di approvvigionamento sostenuti dal cedente verificati dalla citata Autorità di settore sulla base degli elementi previsti nei contratti di approvvigionamento rilevanti per la determinazione degli stessi costi per i corrispondenti periodi di competenza. Chiarito, poi, che l'eventuale differenza positiva tra il prezzo di vendita corrisposto dagli acquirenti e quello da riconoscere al soggetto cedente il gas naturale, è destinata a vantaggio dei clienti finali industriali che, sulla base del profilo medio di consumo degli ultimi 3 anni, evidenzino un elevato coefficiente di utilizzo dei prelievi del gas. Spetterà all'Autorità per l'energia elettrica e il gas consentire un'efficiente gestione dei volumi del gas ceduto, adeguando, tra l'altro, la disciplina del bilanciamento del gas naturale, adottando gli opportuni meccanismi di flessibilità a vantaggio dei clienti finali, anche industriali, e introducendo, pure, nelle tariffe di trasporto del gas naturale, misure di regressività che tengano conto della struttura costi del servizio in ragione del coefficiente di utilizzo a valere dall'inizio del primo periodo di regolazione tariffaria del trasporto del gas successivo all'entrata in vigore della presente legge. Si dispone, poi, il riconoscimento del diritto all'emissione dei certificati verdi in relazione all'energia elettrica prodotta da impianti di cogenerazione abbinati al teleriscaldamento connessi ad ambienti agricoli, limitatamente alla quota di energia termica effettivamente utilizzata. Per tali impianto non si applica la norma sui diritti acquisiti da soggetti titolari di impianti realizzati o in fase di realizzazione (d. lgs. 20/2007). La quota d'obbligo riferita all'immissione nel sistema elettrico nazionale di energia proveniente da fonti rinnovabili tiene conto, se necessario, dell'emissione dei predetti certificati verdi. Stabilita, infine, l'applicazione alle aziende elettriche distributrici con meno di 5mila punti di prelievo del regime di riconoscimento dei costi e delle integrazioni tariffarie di cui alla legge 10/1991. Sara l'Authority a definire criteri semplificati perla determinazione dei costi sostenuti per i servizi di distribuzione gestiti dagli enti locali. La copertura dell'onere è posta a carico delle componenti perequative della tariffa elettrica gestite dalla Cassa conguaglio per il settore elettrico.

Enti pubblici inutili e lotta agli sprechi (articolo 17, commi da 1 a 9). Si sposta al 31 ottobre 2009 il termine per la soppressione automatica di tutti quegli enti pubblici non economici che non abbiano, ancora, emanato i regolamenti di riordino. Sempre entro il 31 ottobre prossimo, dovranno essere adottati, anche, tutti i provvedimenti di trasformazione, soppressione e messa in liquidazione di enti e organismi pubblici statali, al fine di conseguire gli obiettivi di stabilità e crescita, di ridurre il complesso della spesa di funzionamento , di incrementare l'efficienza e di migliorare la qualità dei servizi. Ci si aspetta un risparmio di 415 milioni di euro a partire dal 2009. Tra i principi e criteri direttivi degli emanandi provvedimenti, che andranno trasmessi, pure, alle Camere, spicca la riduzione del numero degli uffici dirigenziali esistenti. Se non si ottengono i risparmi previsti, viene disposto, quale misura sanzionatoria, il divieto di nuove assunzioni. Tale divieto non si applica, tra l'altro, pure ai diplomatici e ai preposti al controllo delle frontiere.

 

Export banca (articolo 8). Il ministro dell'Economia con propri decreti autorizza e disciplina le attività di Cassa depositi e prestiti spa al servizio di Sace spa

per dare vita, a condizioni di mercato, a un sistema integrato di "export banca". Tra le operazioni di interesse pubblico che possono essere attivate dalla Cassa depositi e prestiti spa, con l'utilizzo dei fondi previsti dall'articolo 22, commi 1 e 2, del decreto-legge 185/2008, convertito con modificazioni dalla legge 2/2009, rientrano, anche, le operazioni per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese quando le operazioni sono assistite da garanzia o assicurazione della Sace spa. La disposizione ha lo scopo di consentire l'utilizzo dei fondi dell'articolo 5, comma 7, lettera a) del decreto legge 269/2003, per sostenere l'internazionalizzazione delle imprese quando le operazioni sono assistite da garanzia di Sace spa. Una modifica dell'ultima ora ha previsto che i decreti di via XX Settembre debbano stabilire, anche, i criteri e le modalità per consentire le operazioni di assicurazione del credito da parte di Sace spa delle esportazioni, anche in favore delle piccole e medie imprese nazionali.

 

Falsi invalidi (articolo 20). Norme più stringenti per contrastare le frodi in materia di invalidità civile. Dal 1° gennaio 2010 per gli accertamenti sanitari di invalidità civile, cecità, sordità civile, handicap e disabilità, le commissioni mediche delle Asl saranno integrate da un medico Inps come componente effettivo. L'accertamento definitivo sarà effettuato dall'Inps, che ha, anche, il compito di accertare la permanenza dei requisiti sanitari nei confronti dei titolari di invalidità. In caso di comprovata insussistenza dei prescritti requisiti sanitari è prevista l'immediata sospensione cautelativa del pagamento, da notificare entro trenta giorni dalla data del provvedimento di sospensione. Il successivo formale provvedimento di revoca produce effetti dalla data dell'accertata insussistenza dei requisiti prescritti. In caso di revoca per insussistenza dei requisiti, in cui vengono rilevati elementi di responsabilità per danno erariale, i prefetti sono tenuti ad inviare copia del provvedimento alla Corte dei conti per eventuali azioni di responsabilità. Sempre dal 1° gennaio 2010 le domande per ottenere benefici in tema di invalidità si presentano all'Inps, complete della certificazione sanitaria attestante la natura delle infermità invalidanti. Sarà compito dell'Inps trasmettere alle Asl in tempo reale, in via telematica, le domande. Entro 30 giorni dall'entrata in vigore della manovra sarà nominata dal ministro del Lavoro, di concerto con l'Economia, una commissione per aggiornare le

tabelle che indicano le percentuali di invalidità civile. Lo schema di decreto che apporta le eventuali modifiche alle tabelle va trasmesso alle Camere.

 

Filiera agroalimentare (articolo 4-septies). Si prevede che i 150 milioni di euro che Sviluppo Italia doveva trasferire a Isa (finanziaria agricola per le filiere agroalimentari), entro il 31 marzo 2008, siano, invece, posti a valere sul Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale, nella misura di 20 milioni per il 2009 e dei restanti 130, per il 2010. Per tali risorse, rimane, comunque, il vincolo di destinazione dell'85% al Mezzogiorno.

 

Firma autografa in atti di liquidazione, accertamento e riscossione (articolo 15, commi 7 e 8). La firma autografa prevista sugli atti di liquidazione, accertamento e riscossione, oltre che sugli atti in materia di previdenza e assistenza obbligatoria, dalle norme che disciplinano le entrate tributarie erariali amministrate dalle Agenzie fiscali e dall'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato può essere sostituita dall'indicazione a stampa del nominativo del soggetto responsabile dell'adozione dell'atto in tutti i casi in cui gli atti medesimi siano prodotti da sistemi informativi automatizzati. La norma ha come scopo quello di rendere più efficienti le attività istituzionali seriali, fermo restando la validità dell'atto amministrativo. Un provvedimento dei direttori delle agenzie fiscali e del direttore generale dell'amministrazione autonoma dei monopoli di Stato e, per la rispettiva competenza, da parte degli enti di previdenza e assistenza obbligatoria, individuerà gli atti interessati dalla disposizione.

Gestioni in house (articolo 19, comma 5). Le amministrazioni dello Stato, cui sono attribuiti per legge fondi o interventi pubblici, possono affidarne direttamente la gestione, nel rispetto dei principi comunitari e nazionali conferenti, a società a capitale interamente pubblico su cui le predette amministrazioni esercitano un controllo analogo a quello esercitato su propri servizi e che svolgono la propria attività quasi esclusivamente nei confronti dell'amministrazione dello Stato. Gli oneri di gestione e le spese di funzionamento degli interventi relativi ai fondi sono a carico delle risorse finanziarie dei fondi stessi.

Giochi (articoli 15-bis, 15-ter e 21). Arrivano modifiche sul fronte sanzioni (anche pecuniarie) con riferimento agli apparecchi non a norma e si escludono da responsabilità i soggetti che abbiano adempiuto all'obbligo di segnalazione ai Monopoli o agli organi di polizia delle illiceità o irregolarità nella gestione degli apparecchi da intrattenimento. Si prevede, poi, che nulla osta il rilasciato dall'Amministrazione finanziaria per gli apparecchi da intrattenimento decada automaticamente se questi risultino, per un periodo superiore a 60 giorni, non collegati alla rete telematica prevista dalla normativa vigente. Si estendono, poi, i poteri e le attribuzioni di accertamento e di controllo anche per gli ambienti dedicati ad ospitare gli apparecchi da gioco non collegati alla rete telematica. Istituito, anche, presso i Monopoli, un apposito comitato - a costo zero per l'Erario - e una banca dati alimentata dalle informazioni derivanti dalla gestione dei giochi pubblici, dall'attività di controllo da chiunque effettuata e da qualunque altra fonte conoscitiva. Si riscrive, poi, la disciplina sul rilascio delle concessioni. Alla gara per il rinnovo del rilascio delle concessioni in materia di lotterie nazionali ad estrazione istantanea e differita partecipino non più di 4 operatori, i quali garantiscano una rete distributiva costituita da un numero non inferiore a 10mila punti vendita. Il testo iniziale ne prevedeva invece un numero non inferiore a 15mila. La concessione prevede un aggio pari all'11,90 per cento. Il testo originario invece stabiliva che tale aggio fosse del 12 percento. L'aggiudicazione delle concessioni dovrà assicurare entrate complessivamente non inferiori a 500 milioni nel 2009 e a 300 milioni nel 2010 (anziché 100 milioni per il 2010, come previsto nel testo iniziale). Si prevede, poi, la proroga della distribuzione da parte dell'attuale concessionario sino al 31 gennaio 2012 delle lotterie a estrazione istantanea e si riserva ai Monopoli la gestione e l'esercizio delle lotterie nazionali ad estrazione differita. Si definiscono, inoltre, i termini per il pagamento dell'imposta unica sulle scommesse ippiche e su eventi diversi dalle corse dei cavalli relativamente agli anni 2009 e 2010. Tra le altre novità, l'autorizzazione ai Monopoli ad avviare, entro il 15 settembre 2009, le procedure occorrenti per un nuovo affidamento in concessione della rete, secondo determinati criteri, per la gestione telematica del gioco lecito. Ciò al fine di garantire l'esito positivo della sperimentazione e dell'avvio a regime di sistemi di gioco costituiti dal controllo remoto del gioco attraverso videoterminali ("video lotteries") previsto dal cosiddetto decreto Abruzzo. Salta, invece, la norma in materia di regolarizzazione delle violazioni relative ai versamenti Preu (prelievo erariale unico) per gli anni dal 2004 al 2007. Si apre, infine, relativamente al gioco del Bingo, alla possibilità di adottare ulteriori formule di gioco e stabilire, per esse, determinate aliquote del prelievo erariale. I Monopoli supervisioneranno tutto.

 

Indennità di trasferta e lavoro straordinario (articolo 17, commi 35 e da 35-bis a 35-quinquies). Si indirizzano le risorse derivanti dalle agevolazioni fiscali e contributive sull'indennità di trasferta e sul lavoro straordinario, a tutt'oggi non utilizzate e disponibili, alle diverse finalità di protezione ambientale e per la sicurezza della circolazione, anche con riferimento agli oneri relativi all'utilizzo delle infrastrutture. Per il personale delle agenzie fiscali il periodo di tirocinio è prorogato fino al 31 dicembre 2009. Si autorizza, poi, una spesa di 8 milioni di euro per il 2009 per l'acquisto e la manutenzione di mezzi dei Vigili del fuoco da impiegare nelle attività connesse al terremoto in Abruzzo e si stanzia, pure, a decorrere dall'anno 2010, la somma di 15 milioni di euro destinati alla speciale indennità operativa per il servizio di soccorso tecnico urgente svolto dal personale dei vigili del fuoco, espletato all'esterno.

 

Indice indirizzi amministrazioni pubbliche (articolo 17, comma 29). Al fine di assicurare la trasparenza delle attività istituzionali, è istituito l'indice degli indirizzi delle amministrazioni pubbliche, nel quale sono indicati la struttura organizzativa, l'elenco dei servizi offerti e le informazioni relative al loro utilizzo, gli indirizzi di posta elettronica da utilizzare per le comunicazioni e per lo scambio di informazioni e per l'invio di documenti a tutti gli effetti di legge fra le amministrazioni e fra le amministrazioni e i cittadini.

Infrastrutture irrigue (articolo 16-bis). L'articolo autorizza il commissario ad acta per le opere irrigue (ex Agensud) a utilizzare le economie, che si siano realizzate fino all'esercizio 2008 sui fondi allo stesso assegnati, per fare fronte agli "oneri accessori" per la prosecuzione delle proprie attività.

Interventi urgenti reti energia (articolo 4). Sarà un dpcm a individuare gli interventi relativi a reti per la trasmissione e distribuzione dell'energia, realizzati con capitale prevalentemente o interamente privato, per i quali ricorrano particolari ragioni di urgenza in riferimento allo sviluppo socio-economico del Belpaese e che devono essere effettuati con mezzi e poteri straordinari. Ci dovrà essere un'intesa con gli enti locali solo per gli interventi relativi alla produzione di energia. Ogni intervento, dichiarato indifferibile, sarà seguito da un commissario ad hoc che, sentiti gli enti locali interessati, emana gli atti e i provvedimenti, nonché cura tutte le attività occorrenti al finanziamento, alla progettazione, all'autorizzazione, alla realizzazione e all'effettiva realizzazione dell'intervento, nel rispetto delle disposizioni comunitarie e con poteri sostitutivi e derogatori. Prevista, poi, una modifica al codice degli appalti (d. lgs. 163/2006) al fine di includere, tra i soggetti autorizzati alla stipula dei cosiddetti contratti segregati, anche l'amministrazione finanziaria, relativamente alla gestione del sistema informativo della fiscalità. Si dettano, anche, alla luce della giurisprudenza Ue, i criteri per la stima degli immobili, ai fini della liquidazione dei dovuti risarcimenti, nei casi di revoca dell'esecuzione della confisca dei terreni abusivamente lottizzati e delle opere, anch'esse abusive, costruite.

 

Lavoratori a progetto (articolo 1, comma 8-ter). Cambiano destinazione i 100 milioni di euro stanziati lo scorso anno dal Governo per garantire l'una tantum ai lavoratori a progetto che perdono l'impiego. La somma potrà essere destinata, in via alternativa e in tutto o in parte, a incrementare, nel 2009, il Fondo sociale per occupazione e formazione. Ciò al fine di rendere efficiente e flessibile l'utilizzo delle complessive risorse destinate ad interventi relativi agli ammortizzatori sociali per l'anno 2009.

Lavoro flessibile (articolo 17, commi 26 e 27). Al fine di combattere gli abusi nell'utilizzo del lavoro flessibile, entro il 31 dicembre di ogni anno, sulla base di apposite istruzioni fornite dalla Funzione Pubblica, le amministrazioni sono tenute a redigere un analitico rapporto informativo sulle tipologie di lavoro flessibile utilizzate da trasmettere, entro il 31 gennaio di ciascun anno, ai nuclei di valutazione o ai servizi di controllo interno.

Licenziamenti "forzosi" (articolo 17, commi 35-novies e 35-decies). Torna l'anzianità contributiva per il pensionamento dei dipendenti pubblici, inclusi i dirigenti. Si reintroduce, per il triennio dal 2009 al 2011, la possibilità dell'amministrazione di procedere "unilateralmente" alla risoluzione del rapporto di lavoro (e del relativo contratto individuale) al raggiungimento dei 40 anni di anzianità massima contributiva. Non serviranno più i 40 anni di effettivo servizio. In questo modo, il pensionamento riguarderà più persone, perché saranno conteggiati, anche, gli anni del corso di laurea, dell'eventuale periodo militare o di altri lavori svolti (purché con il versamento dei contributi) precedentemente all'assunzione in servizio. Sono esentati dalle nuove norme, i magistrati, i professori universitari e i dirigenti medici responsabili di struttura complessa.

Lotta ai paradisi fiscali (articolo 12). Giro di vite su elusione ed evasione internazionale. Con una norma presuntiva, si stabilisce che investimenti e attività finanziarie fatte da italiani in paradisi fiscali sono illegali e vanno considerati come redditi sottratti a tassazione. Le Entrate istituiranno, in coordinamento con la Guardia di finanza, un'unità speciale per

pizzicare i furbi, anche per le attività connesse al controllo per la prevenzione e repressione dei fenomeni di illecito trasferimento e detenzione di attività economiche e finanziarie all'estero. Le disposizioni danno attuazione alle intese che sono state raggiunte fra Stati aderenti all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) in materia di emersione di attività economiche e finanziarie detenute da Paese con regimi fiscali privilegiati. Lo scopo è quello di migliorare il livello di trasparenza fiscale (attualmente insoddisfacente) e incrementare la cooperazione amministrativa fra Stati.

 

Massimo scoperto (articolo 2, comma 2). Previsto che l'ammontare del corrispettivo omnicomprensivo non possa superare lo 0,5%,per trimestre, dell'importo dell'affidamento, a pena di nullità del patto di remunerazione. La novità sarà operativa dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto di manovra estiva. Il ministro dell'Economia, con propri provvedimenti, assicurerà la vigilanza sull'osservanza delle prescrizioni del presente articolo.

"Mille" proroghe (articoli 23 e 24). Tra le principali, si segnala lo slittamento in materia di trasporto di persone mediante autoservizi non di linea. Bisognerà aspettare il 31 dicembre 2009, per consentire la conclusione dei lavori del tavolo tecnico attualmente operativo tra il ministero delle Infrastrutture, le rappresentanze regionali e comunali e le associazioni di categoria interessate per addivenire a una rivisitazione concordata della normativa che disciplina la materia del servizio taxi e noleggio con conducente. Proroga, poi, ma non oltre il 31 dicembre 2009, per la possibilità per i consulenti finanziari non iscritti all'albo (ancora da emanare) di continuare a esercitare l'attività di intermediazione. Avranno, invece, tempo fino al 31 dicembre 2010, le strutture alberghiere, con oltre 25 posti letto, per completare l'adeguamento delle strutture alberghiere alle disposizioni in materia di prevenzione incendi. Proroghe ad hoc sono previste per l'Abruzzo. E bisognerà, ancora, aspettare altri 12 mesi, per l'entrata in vigore della class action, l'azione collettiva risarcitoria prevista dalla Finanziaria per il 2008. Per il 2010, arriveranno 10 milioni di euro a favore del fondo eventi sportivi di rilevanza internazionale. Slitta di un anno il divieto di commercializzazione dei sacchetti di plastica non biodegradabili. Uno stop, che secondo la Finanziaria del 2007 doveva scattare dal 1° gennaio 2010 (mentre ora è rinviato al 2011). Si riaprono, poi, i termini per la trasformazione delle rivendite speciali di generi di monopolio in rivendite ordinarie e si prevede l'emanazione di un decreto ministeriale diretto a semplificare le rilevazioni contabili effettuate dai rivenditori di generi di monopolio. Le modalità di pagamento del bollo sulle cambiali si sostituiscono con i contrassegni telematici dell'agenzia delle Entrate. Soppressi taluni interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e si assegnano 510 milioni di euro per la proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali per il periodo compreso tra il 1° luglio 2009 e il 31 ottobre 2009.

 

Monopoli (articolo 15, comma 8-decies) Gli viene consentito, nell'ambito delle risorse del proprio bilancio, di istituire apposite commissioni cui affidare il monitoraggio, la verifica e l'analisi delle attività o degli adempimenti a qualunque titolo connessi con le concessioni per l'esercizio dei giochi pubblici, specificando i requisiti del personale che può essere chiamato a far parte delle commissioni stesse.

Notifiche cartelle di pagamento (articolo 15, commi da 3 a 5). Viene ridotto da 11 mesi a 9 mesi il termine a disposizione degli Agenti della riscossione per le notifiche delle cartelle di pagamento, per non incorrere nel rischio del diniego del diritto al discarico in caso di inesigibilità. Ciò, al fine di realizzare un corretto equilibrio tra le esigenze operative degli stessi agenti della riscossione e quelle degli enti creditori. Specificato che le nuove norme si applicano ai ruoli consegnati agli agenti della riscossione a decorrere dal 31 ottobre 2009.

 

Organi amministrativi e di controllo (articolo 17, commi 22-bis e 22-ter). Si prevede la possibilità di revoca degli organi amministrativi e di controllo, nonché degli organi di vigilanza delle società interamente partecipate da un ente locale affidatarie di servizi pubblici, entro 6 mesi dall'entrata in vigore della legge, con una delibera assembleare finalizzata alla riduzione del numero dei componenti o degli emolumenti loro spettanti. Ai componenti revocati non spetterà alcun risarcimento in quanto la nuova norma precisa che l'atto è adottato in presenza di una giusta causa.

 

Pagamenti più veloci da parte dello Stato (articolo 9). Nell'ambito della lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali, per prevenire la formazione di nuove situazioni debitorie, le pubbliche amministrazioni dovranno adottare, entro il 31 dicembre 2009, misure organizzative idonee a garantire il tempestivo pagamento delle somme dovute per somministrazioni, forniture e appalti e dovranno pubblicare le disposizioni adottate sul proprio sito Internet. Il funzionario che adotta provvedimenti che comportano impegni di spesa ha l'obbligo di accertare preventivamente che il programma dei pagamenti necessari sia in linea con gli stanziamenti di bilancio e con le regole della finanza pubblica. La violazione di questo obbligo comporta responsabilità disciplinare e amministrativa. Qualora, poi, lo stanziamento di bilancio (per ragioni sopravvenute) non consenta di far fronte all'obbligo contrattuale, l'amministrazione è tenuta ad adottare tutte le opportune iniziative (anche di tipo contabile) per evitare la formazione di debiti pregressi. Prevista una deroga per le aziende sanitarie locali, ospedaliere, ospedaliere universitarie, compresi i policlinici universitari, gli Irccs pubblici, anche trasformati in fondazioni. Via XX Settembre controllerà l'adempimento di questi obblighi e dovrà ricevere l'ammontare esatto dei crediti per somministrazioni, forniture e appalti maturati dai ministeri al 31 dicembre 2008, che saranno iscritti nel conto dei residui passivi del bilancio dello Stato 2009. Tali crediti saranno liquidati nei limiti delle risorse disponibili in sede di assestamento del bilancio. Introdotto, poi, un meccanismo che accelera il rimborso dei debiti delle regioni commissariate, ai sensi della disciplina sul ripiano del deficit in campo sanitario, nei confronti delle amministrazioni pubbliche.

Patto di stabilità interno (articolo 9-bis). Previste alcune deroghe al patto di stabilità interno degli enti locali per il 2009. Tra le novità di maggior rilievo, l'esclusione dal saldo valido ai fini del rispetto del patto dei pagamenti per spese in conto capitale effettuati nel 2009. Il limite dei pagamenti consentiti è 2 miliardi di euro, pari al 4% dei residui passivi in conto capitale esercizio 2007. Potranno beneficiarne i comuni virtuosi.

 

Piano programmatico interventi per la scuola (articolo 17, comma 25). Si fornisce un'interpretazione autentica dell'articolo 64, comma 3, della manovra estiva 2008, chiarendo che il piano programmatico di interventi per la scuola, ivi previsto, si intende perfezionato con l'acquisizione dei pareri prescritti. Viene specificato, poi, che all'eventuale recepimento di questi si dà seguito nell'ambito dei regolamenti di delegificazione attuativi del piano. Comunque sia, si dispone che il termine per l'adozione del piano si intende rispettato con l'approvazione preliminare degli schemi di regolamento da parte del Consiglio dei Ministri.

 

Pignoramenti presso terzi (articolo 15, comma 2). In materia di adempimenti del sostituto di imposta in ipotesi di somme liquidate a seguito di pignoramento presso tersi, si specifica che la ritenuta d'acconto, ove prevista, deve esser effettuata dal terzo esecutato. Al fine di semplificare l'adempimento del sostituto, si stabilisce, anche, che la ritenuta è effettuata nella percentuale del 20 per cento. Con successivo provvedimento del direttore delle Entrate dovranno essere stabilite le modalità con le quali il terzo

esecutato deve assolvere gli adempimenti dichiarativi e deve comunicare al soggetto debitore (tipo, datore di lavoro, ente pensionistico, committente) le ritenute effettuate al fine di consentire a questi di effettuare il conguaglio. Si vuole così porre fine alla annosa disputa fra datori di lavoro e istituti bancari, debitori dei primi, in ordine alla corretta individuazione del soggetto tenuto a effettuare gli adempimenti del sostituto di imposta (erogante o terzo esecutato) nonché della misura in cui tale prelievo deve essere operato. Ma c'è anche una finalità di cassa. La novità, infatti, ha effetti positivi sul gettito in quanto evita che, in considerazione della attuale incertezza applicativa, i redditi erogati non siano assoggettati a ritenuta da parte del sostituto ed eventualmente a imposta da parte del percettore.

 

Pornotax (articolo 11-quater). Arriva una norma per attuare la disciplina della pornotax, istituita con la finanziaria per il 2006 (approvata a dicembre 2005), ma finora rimasta lettera morta. Un emendamento del Governo introdotto nella manovra prevede la sottoscrizione di "accordi di collaborazione" tra Agenzia delle Entrate, Dipartimento per l'editoria della Presidenza del Consiglio, Direzione generale per il cinema del ministero dei Beni culturali, il ministero dello Sviluppo economico-settore comunicazioni, l'Autorità per le Tlc. La pornotax è un'addizionale del 25% sui redditi derivanti dalla produzione, distribuzione, vendita e rappresentazione di materiale pornografico e di incitamento alla violenza. Le maggiori entrate derivanti dalla pornotax saranno assegnate al ministero dei Beni culturali per interventi a favore dello spettacolo.

 

Maggiori poteri Entrate (articolo 15, commi da 8-bis a 8-sexies e 8-terdecies). Si consente all'agenzia delle Entrate di avvalersi del potere di richiesta di dati, notizie e documenti a specifiche categorie di imprese (esercenti attività finanziarie e creditizie), concessi in sede di accertamento delle imposte, anche per la richiesta di iscrizione di ipoteca e applicazione del sequestro conservativo, ove abbia fondato timore di perdere la garanzia del credito derivante da sanzioni tributarie. Può avvalersi dei medesimi poteri, anche, in specifiche ipotesi di applicazione del sequestro conservativo e dell'ipoteca. Si dispone, poi, che l'iscrizione di ipoteca e il sequestro conservativo, in relazione a importi iscritti a ruolo sulla base di atti di accertamento di maggiori tributi, conservino la loro validità e il loro grado a favore dell'agente della riscossione che ha in carico il ruolo. Si disciplina e limita, altresì, il potere di esecuzione sui beni sequestrati o ipotecati affidato a quest'ultimo. E' consentito, anche, all'amministrazione finanziaria, in sede di accertamento delle imposte sul reddito e di controlli Iva, di richiedere notizie, dati, documenti e informazioni di natura creditizia, finanziaria e assicurativa alle autorità e agli enti che svolgono attività di controllo e vigilanza, cioè Consob, Isvap e Bankitalia, in relazione a tale attività, secondo condizioni specificamente fissate dalle norme stesse. Si prevede, infine, che con apposita convenzione tra Inps ed Entrate, si disciplinino le modalità di trasmissione delle violazioni in materia contributiva rilevate dall'Entrate a seguito dei propri controlli, nonché delle violazioni tributarie, anche in materia di ritenute, individuate dall'Inps a seguito delle attività ispettive.

Pensioni impiegate statali (articolo 22-ter). L'articolo innalza, attraverso un sistema di incrementi temporali progressivi, l'età richiesta per il pensionamento di vecchiaia per le donne del pubblico impiego, attualmente pari a 60 anni, fino ad arrivare ai 65 anni a regime nel 2018. Oltre a ciò, la norma prevede, in generale, che a decorrere dal 2015 i requisiti dell'età anagrafica per l'accesso al sistema pensionistico italiano siano adeguati, per tutti i lavoratori, all'incremento della speranza di vita accertato dall'Istat e convalidato da Eurostat. La normativa tecnica di attuazione di quest'ultima disposizione è demandata ad un apposito regolamento. Stabilito, anche, che le economie derivanti dall'attuazione della previsione confluiscano nel Fondo strategico per il paese a sostegno dell'economia reale e siano finalizzate a interventi di carattere sociale.

 

Prelievo erariale unico (articolo 15, comma 8-quaterdecies). Si identificano con maggior certezza i soggetti responsabili delle violazioni e si stabilisce la possibilità per i Monopoli di affidare, per il tempo e alle condizioni previste da una apposita convenzione da approvarsi con proprio decreto, l'accertamento e i controlli in materia di prelievo erariale unico (Preu) alla Siae.

Premio di occupazione (articolo 1, commi da 1 a 4-bis). In considerazione dell'eccezionale periodo di crisi e, in via sperimentale per gli anni 2009 e 2010, si consente alle imprese di utilizzare in progetti di formazione o riqualificazione (che possono anche consistere in attività produttiva connessa all'apprendimento) i lavoratori già destinatari di trattamenti di sostegno al reddito in costanza del rapporto di lavoro. L'intervento costa 20 milioni di euro, nel 2009, e 150 milioni, nel 2010, da attingere al Fondo sociale per occupazione e formazione. Resi disponibili, anche, a partire dal 2009, 13 milioni di euro, da attingere al fondo destinato a finanziare la formazione professionale, nei limiti,tuttavia, del massimo impegno di spesa annuale. L'attuazione della disposizione sarà supervisionata (e attuata operativamente) dall'Economia e l'inserimento del lavoratore nelle attività del progetto potrà avvenire sulla base di uno specifico accordo tra le parti sociali da stipularsi presso il ministero del Lavoro, che punta a incentivare e valorizzare il capitale umano nelle imprese. Ai lavoratori spetta, oltre al trattamento di cassa integrazione (80% dello stipendio), anche la differenza tra trattamento di sostegno al reddito e retribuzione, che è a carico dell'azienda.

 

Ragioneria generale dello Stato (articolo 22-bis). E' autorizzata ad operare regolazioni contabili nei confronti delle regioni con riguardo alla riscossione della tassa automobilistica a decorrere dal 2005, nelle more della definizione di un meccanismo automatico di acquisizione dei proventi della tassa da parte delle regioni stesse.

 

Rateizzazione pagamenti (articolo 15, comma 6). In considerazione della crisi globale in atto e dei conseguenti riflessi negativi che le difficoltà finanziarie delle imprese hanno in relazione all'obbligo dell'esborso finanziario, in unica soluzione, legato all'adeguamento Iva alle risultanze degli studi di settore, la disposizione garantisce l'applicabilità delle regole dettate per il pagamento rateale delle somme dovute a titolo di saldo e acconto delle imposte anche alla maggiore imposta sul valore aggiunto derivante dall'adeguamento.

 

Ripresa versamenti Abruzzo e altre zone terremotate (articolo 25, commi 2, 3 e 5-bis).

Dovranno avvenire senza l'applicazione di oneri accessori, mediante 24 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di gennaio 2010. Per gli adempimenti tributari, diversi dai versamenti, ci sarà tempo fino a marzo 2010. I soggetti che stanno procedendo alla restituzione dei versamenti sospesi a seguito degli eventi sismici nelle regioni Marche e Umbria del 1997 e di quelli delle province di Campobasso e Foggia del 2002 possono eseguire i versamenti previsti per le scadenze dei mesi da giugno a settembre senza alcuna maggiorazione, sanzione o interessi.

 

Sanità (articolo 22). Si interviene sulla programmazione delle risorse per la spesa sanitaria. Slitta al 15 ottobre 2009 il termine per la stipula della specifica intesa tra Stato e regioni (province autonome), cui è subordinato il finanziamento integrativo al Ssn a carico del bilancio dello Stato, previo raggiungimento dei programmati obiettivi di riorganizzazione delle strutture sanitarie e di contenimento dei costi del relativo settore. La stessa intesa dovrà, pure, confermare, per il 2010 e 2011, le anticipazioni a titolo di premialità in favore delle regioni adempienti. Da segnalare, anche, lo spostamento, sempre al 15 ottobre 2009, del termine ultimo di stipula dell'intesa, pena l'intervento del Welfare e dell'Economia, per la fissazione di standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi, utili a garantire uniformità su tutto il territorio nazionale dei livelli essenziali di assistenza sanitaria. La disposizione prevede, in caso di mancata intesa entro il termine sovra citato, comunque il mantenimento nella misura del 7% dello standard dimensionale del disavanzo sanitario strutturale rispetto al finanziamento ordinario e alle entrate regionali, al cui raggiungimento scatta obbligatoriamente la sottoscrizione dei piani di rientro. Si introducono, anche, nuovi adempimenti regionali: la trasmissione entro il 30 settembre 2009, e comunque con cadenza annuale, di un provvedimento ricognitivo delle prestazioni aggiuntive rispetto ai livelli essenziali di assistenza, con indicazione della specifica fonte di finanziamento non a carico del Ssn e l'accertamento della qualità delle procedure amministrativo-contabili sottostanti alla corretta contabilizzazione dei fatti aziendali, previa fissazione di criteri con decreto del Welfare, sentite le regioni, da emanarsi entro il 31 ottobre prossimo. Si prevede, poi, che, nella ripartizione dell'eccedenza di spesa riguardante la farmaceutica territoriale tra aziende farmaceutiche, grossisti e farmacisti, sia assegnato alle sole aziende farmaceutiche lo sforamento relativo alla spesa per farmaci acquistati direttamente dalle Asl. Da segnalare, infine, l'ististuzione, presso l'Economia, di un fondo di 50 milioni di euro, a decorrere dall'anno 2009, (alimentato da un contributo annuo fisso) a favore dell' Ospedale pediatrico Bambino Gesù. Scambi informativi (articolo 15, comma 1). Per stanare eventuali imbroglioni, dal 1° gennaio 2010, tutte le pubbliche amministrazioni, a partire da quella Finanziaria, saranno tenute a fornire all'Inps e agli altri enti di previdenza e assistenza tutti i dati sui titolari di prestazioni pensionistiche o assistenziali e rispettivi coniugi e familiari. Disposta, poi, l'abrogazione dei commi da 11 a 13 dell'articolo 35 della legge 14/2009 che, nell'ambito della disciplina delle prestazioni previdenziali ed assistenziali collegate al reddito, prevedono determinati obblighi e sanzioni in relazione alla comunicazione dei dati reddituali.

Scudo fiscale (articolo 13-bis). L'articolo introduce la disciplina dello scudo fiscale con il quale è consentita la regolarizzazione ovvero il rimpatrio delle attività finanziarie e patrimoniali esportate o detenute al 31 dicembre 2008, in violazione delle disposizioni sul monitoraggio fiscale. Per le attività detenute in Paesi diversi da quelli appartenenti alla Ue o allo See è ammesso il solo rimpatrio ed è esclusa la semplice regolarizzazione. La disciplina prevede il pagamento di una imposta straordinaria fissata in misura pari al 50% da applicare su un rendimento presunto determinato in misura corrispondente al 2% annuo per un periodo di cinque anni (sostanzialmente corrisponde al 5% applicato al valore delle attività regolarizzate o rimpatriate). Il pagamento dell'imposta, che deve avvenire entro il 15 aprile 2010, fa salvi gli effetti relativi ai reati di omessa e infedele dichiarazione dei redditi.

Sfratti sospesi (articolo 23, comma 1). Di altri 6 mesi: e cioè, fino al 31 dicembre 2009.

 

Società pubbliche (articolo 19). Anche loro sono soggette alle norme che impongono divieti o limitazioni alle assunzioni di personale. E, in particolare, le società a partecipazione pubblica locale titolari di affidamenti diretti di servizi pubblici locali senza gara; le società che svolgano funzioni volte a soddisfare esigenze di interesse generale aventi carattere non industriale né commerciale e le società che svolgono attività nei confronti della pubblica amministrazione a supporto di funzioni amministrative di natura pubblicistica. Inoltre, le medesime società sono assoggettate al patto di stabilità interno, previa emanazione di un decreto dell'Economia. La norma ha rimosso la previsione, per tali società, dell'adeguamento delle proprie politiche di personale alle disposizioni vigenti per le amministrazioni controllanti in materia di contenimento degli oneri contrattuali e delle altre voci di natura retributiva o indennitaria e per consulenze.

 

Società Stretto di Messina (articolo 4, commi 4-quater e 4-quinquies). Arriva un contributo "in conto impianti" di 1,3 miliardi di euro per la società Stretto di Messina (a valere sulle risorse del Fondo Infrastrutture e supervisionato dal Cipe) e la nomina dell'amministratore delegato, Pietro Ciucci, quale commissario straordinario con il compito di rimuovere gli ostacoli frapposti al riavvio delle attività. La nomina di commissario dura 60 giorni a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge.

 

Sportello unico attività produttive (articolo 11-ter). L'articolo apporta una modifica all'articolo 38 della manovra estiva 2008, e in particolare al comma 3, lettera b), recante uno dei principi e criteri direttivi a cui deve attenersi il regolamento di delegificazione riguardante la semplificazione e il riordino della disciplina dello sportello unico per le attività produttive. In particolare viene eliminata l'esclusione dalla disciplina dello sportello unico delle attività di prestazione di servizi già disciplinate da legge speciale che ne individui anche l'autorità amministrativa competente.

 

Svalutazione fiscale dei crediti in sofferenza (articolo 7). Si inserisce nel testo dell'articolo 106 del Tuir, il comma 3-bis, relativo alla deducibilità delle svalutazioni dei crediti e degli accantonamenti per rischi su crediti degli enti creditizi e finanziari di cui al Dlgs 87/1992. In particolare, per talune categorie di crediti segnatamente individuati e concessi a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2009 (dal 2010 per i soggetti con periodo d'imposta coincidente con l'annosolare), le modifiche introdotte dispongono, l'aumento della misura percentuale della svalutazione fiscalmente deducibile e degli accantonamenti per rischi su crediti dallo 0,30% allo 0,50% e la riduzione, da diciotto a nove, del numero di periodi di imposta nei quali è possibile portare in deduzione l'importo delle svalutazioni che eccedono i limiti annuali di deduzione. Si chiarisce, poi, che i crediti per i quali è possibile fruire della svalutazione nella misura dello 0, 50% sono quelli non assistiti da garanzia o misure agevolative prestate dallo Stato, da enti pubblici da altri enti controllati direttamente o indirettamente dallo Stato. L'eccedenza della svalutazione di periodo rispetto alla misura deducibile in ciascun esercizio, formatasi a decorrere dall'esercizio di prima applicazione delle disposizioni del comma 3-bis, è deducibile in quote costanti negli esercizi successivi fino al nono esercizio successivo a quello in cui si è formata. Chiarito, poi, pure, che per il periodo di imposta in corso alla data di entrata in vigore del presente provvedimento la disciplina introdotta con la norma in commento si applica ai crediti erogati a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto stesso. All'Agenzia delle entrate, infine, i compiti di controllo mirati alla corretta applicazione delle nuove norme, prevedendo altresì, per i casi di violazione, l'applicazione di sanzioni nella misura massima.

Studi economici e sociali (articolo 11). Prevista un'integrazione, a costo zero per l'Erario, dei sistemi informativi dei ministeri dell'Economia e del Lavoro, allo scopo di costituire un sistema unitario, quale base di riferimento essenziale per lo svolgimento di studi mirati alla elaborazione di politiche economiche e sociali. Il processo di integrazione assicurerà, in particolare, il conseguimento di dati macronumerici. Ma se dovessero entrare in ballo dati personali, le modalità di utilizzo integrato dei sistemi informativi, nella parte eventualmente concernente tali dati personali, saranno definite, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.

Surrogazione mutuo (articolo 2, commi 3 e 4). Prevista, a favore dei clienti, un'ipotesi di risarcimento per il caso in cui la surrogazione del mutuo non si perfezioni entro 30 giorni dalla data della richiesta da parte della banca cessionaria alla banca cedente dell'avvio delle procedure di collaborazione interbancarie ai fini dell'operazione di surrogazione. In questo caso, la banca cedente è, comunque, tenuta a risarcire il cliente l'1% del valore del mutuo per ciascun mese o frazione di mese di ritardo. Resta ferma la possibilità per la banca cedente di rivalersi sulla banca cessionaria nel caso il ritardo sia dovuto a cause imputabili a quest'ultima. Anche in questo caso (come nell'ipotesi del tetto allo 0,5% del massimo scoperto) le disposizioni sono operative dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto di manovra estiva.

 

Tassa sull'oro (articolo 14). La norma assoggetta le plusvalenze da disponibilità in metalli preziosi a tassazione separatamente dall'imponibile complessivo mediante applicazione di un'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e relative addizionali nonché dell'imposta regionale sulle attività produttive, con l'aliquota del 6%, entro l'importo massimo di 300 milioni di euro. Con riferimento alle disponibilità in oro della Banca d'Italia, si chiarisce che le disposizioni si applicano previo parere non ostativo della Banca centrale europea e, comunque, nella misura idonea a garantire l'indipendenza istituzionale e finanziaria della Banca centrale, dovendo la predetta misura essere stabilita con decreto di natura non regolamentare del ministro dell'Economia, su conforme parere di palazzo Koch.

 

Tesoreria statale (articolo 18). Con appositi decreti (non regolamentari) di via XX Settembre sono fissati criteri, modi e tempi per l'utilizzo delle disponibilità esistenti sui conti di Tesoreria dello Stato per le società non quotate a totale partecipazione statale, previa garanzia che il ricorso a qualsiasi forma di indebitamento avvenga solo in assenza di disponibilità e per effettive esigenze di spesa. Sempre decreti dell'Economia potranno stabilire che tali società debbano detenere le proprie disponibilità finanziarie in appositi conti correnti presso la Tesoreria dello Stato, fissando, pure, l'eventuale tasso di interesse da riconoscere sulla giacenza affluente su tali conti correnti, per la parte, però, non proveniente dal bilancio dello Stato.

 

Tracciabilità rifiuti (articolo 14-bis). Si prevede l'attuazione del sistema informatico per il controllo e la tracciabilità dei rifiuti introdotto da una serie di disposizioni legislative attraverso l'emanazione di uno o più decreti ministeriali, per i quali vengono indicati i principi e i criteri direttivi.

 

Trasporto pubblico (articolo 6-bis). Arriva un contributo, nel rispetto delle norme sugli aiuti di Stato, alle imprese esercenti trasporto pubblico interregionale per l'acquisto, negli anni 2009 e 2010, di autobus di categoria euro 4 ed euro 5, nei limiti del 75% del costo al netto dell'Iva. E' previsto un tetto massimo dell'agevolazione per impresa pari a 400mila euro e un limite di spesa complessivo di 3 milioni nel 2009 e di 5 milioni nel 2010.

Trasporto pubblico locale (articoli 4-bis e 4-sexies). Disposto l'obbligo per le autorità competenti di aggiudicare con procedura a evidenza pubblica almeno il 10% dei servizi di trasporto pubblico locale oggetto di affidamento a soggetti diversi da quello su cui esercitano il cosiddetto controllo analogo. Introdotto, pure, il divieto alle società aggiudicatrici, di partecipare a medesime procedure di gare svolte in ambiti territoriali diversi da quelli in cui già operano. Si fornisce, poi, un'interpretazione autentica della definizione di prestazioni di trasporto di persone assoggettate all'Iva al 10%, tra le quali sono

ricomprese, anche, le prestazioni rese dalle aziende esercenti trasporto pubblico locale in esecuzione di contratti di servizio nonché, anche se rese da soggetti giuridici distinti, le prestazioni di gestione dell'infrastruttura. Trattandosi di interpretazione autentica, la norma preclude recuperi o rimborsi di imposta.

 

Visite fiscali (articolo 17, commi 23 e 24). Le pagano le Usl, che avranno per questo scopo un finanziamento ulteriore, considerato come gli accertamenti medico-legali sui dipendenti assenti dal servizio per malattia effettuati dalle aziende sanitarie locali su richiesta delle amministrazioni pubbliche interessate rientrano nei compiti istituzionali del Servizio sanitario nazionale. Torna, poi, di 4 ore la reperibilità a casa del personale pubblico malato: dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore 19. Si chiarisce, anche, che l'equiparazione degli emolumenti di carattere continuativo caratteristici del comparto sicurezza e difesa, nonché del personale dei Vigili del fuoco, al trattamento economico fondamentale, limitatamente alle assenze per malattia, avvenga a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto, anziché a decorrere dall'anno 2009.

aggiornato 28 luglio 2009

 

 

 

 

 

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